Outlook bond: ecco in quali settori trovare valore (e dove no)

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Dagli esperti di PGIM Fixed Income le aspettative dettagliate su sette comparti del mercato globale obbligazionario

Nuovi tumulti nel settore bancario. Braccio di ferro sul tetto debito statunitense. Occhi puntati sulle decisioni delle banche centrali. Con uno scenario macroeconomico ancora incerto, orientarsi per trovare valore investendo in strumenti del comparto obbligazionario può risultare complesso. Tuttavia, sono le prospettive sul lungo periodo a poter rincuorare gli investitori. “Nonostante il caos del primo trimestre, una cosa è più chiara: il mercato orso del post-covid potrebbe aver dato il ‘la’ a una nuova ondata toro per il reddito fisso” affermano gli esperti di PGIM Fixed Income a commento dell’ultimo Bond market outlook, relativo al secondo trimestre 2023. Nel frattempo, però, è bene valutare le opportunità nel settore obbligazionario segmento per segmento: ecco dove PGIM Fixed Income vede valore (e dove no) nel trimestre in corso. 

Bond, l’outlook per il Q2 2023

1. Tassi sovrani dei mercati sviluppati

Secondo la casa di gestione l’imperativo è approcciarsi con tattica. “Nel caso in cui la volatilità diminuisca, i tassi di interesse dei mercati sviluppati potrebbero salire lungo le rispettive curve. Pertanto, generalmente rimaniamo neutrali mentre negoziamo tatticamente. Senza un accordo sul detto del debito degli Stati Uniti, si profilano pericolose ramificazioni economiche e di mercato”. Le ultime notizie non confortano gli investitori: martedì 2 maggio, infatti, il presidente Joe Biden ha affermato di non essere disposto a rinegoziare la soglia limite dei 31.381 miliardi di dollari (raggiunta lo scorso 19 gennaio), nonostante gli avvertimenti posti dal segretario al Tesoro Janet Yellen circa l’eventualità di un default per gli Stati Uniti entro il 1° giugno 2023. Il presidente ha tuttavia affermato la propria disponibilità nel discutere nuovi tagli alla spesa pubblica durante una riunione in calendario per il prossimo 9 maggio. 

2. Agency Mbs (Mortgage-backed securities)

L’outlook di PGIM Fixed Income per il segmento è costruttivo sul lungo termine. “Mentre il recente miglioramento delle valutazioni supporta le nostre prospettive su un orizzonte temporale più lungo, il potenziale riemergere del rischio di eventi e della volatilità rimane una preoccupazione primaria. Privilegiamo le emissioni a 30 anni del 4,5-5,5%, i pool Mbs e quelli di Ginnie Mae”. 

3. Credito cartolarizzato

La prospettiva è quella di cercare valore nelle tranche senior, dato che i tempi potrebbero essere ancora precoci orientarsi sul credito junior. “L’aumento dei premi di liquidità, l’elevata volatilità del mercato e il deterioramento del quadro macroeconomico hanno continuato a pesare sugli spread. Le curve del credito tra le strutture di capitale si sono irripidite e dovrebbero decomprimersi ulteriormente con l’indebolimento del credito, creando valore nelle tranche mezzanine di attività solide (Rmbs e Clo mezzanino superiori) e segnalando difficoltà nelle tranche mezzanino di attività in difficoltà (Cre). Le tranche senior hanno restituito gran parte dei guadagni conseguiti nei primi mesi dell’anno e appaiono interessanti su base corretta per il rischio, anche se la volatilità potrebbe persistere. Le tensioni del settore bancario potrebbero esercitare ulteriori pressioni sugli spread, soprattutto se le banche dovessero ridurre la leva finanziaria”. 

4. Global Ig (Investment grade)

L’imperativo è cautela negli Stati Uniti, con un po’ di sollievo in Europa. “Data l’incertezza con le banche regionali statunitensi, prevediamo un range legato a spread statunitensi più ampi nel breve termine. In Europa, la risoluzione Credit Suisse ha eliminato un rischio di mercato primario e prevediamo un range destinato a spread più ridotti” continuano da PGIM Fixed Income. 

5. Global leveraged finance 

L’outlook per il segmento è di essere cauti sul breve termine. “Siamo posizionati per un ampliamento a breve termine, ma siamo più costruttivi nel lungo termine e siamo alla ricerca di segnali per passare a un atteggiamento più propenso al rischio. La gestione attiva e l’accurata selezione del credito continueranno a essere premiate con il persistere della volatilità”. 

6. Debito dei mercati emergenti (Me)

Quanto ai mercati emergenti, la prospettiva è quella di ridurre al minimo le vulnerabilità concentrandosi sulle opportunità in questi paesi. In particolare, “favoriamo i titoli sovrani e quasi-sovrani in valuta forte con fondamentali solidi e il sostegno del governo. Sovrappesiamo le società BBB/BB in paesi economicamente stabili. Maggiore fiducia nei tassi locali con l’avvicinarsi dei tagli dei tassi. Cauti su EMFX sui rischi di crescita più lenta”.

7. Obbligazioni municipali

Infine, una view neutrale sui muni-bond, per cui “vediamo fonti di incertezza verso il 2° trimestre, ma i fondamentali rimangono solidi ed esistono opportunità a lungo termine”. 

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