Global macro, la strategia contro il disordine dei mercati

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La volatilità che ha caratterizzato l’ultimo anno non è destinata a finire. Anzi. Tuttavia, questa può essere sfruttata per investire al meglio anche in questo mondo così “disordinato”, con cui dovremo probabilmente imparare a convivere ancora a lungo

Ogni giorno che passa comprendiamo meglio i problemi che hanno alimentato la volatilità per la maggior parte dell’anno. E mentre gli investitori continuano a riflettere sulle domande più urgenti che riguardano i mercati, è probabile che saranno delusi dalle risposte. A spiegare il perché è Michael Dicks, Chief Economist e Deputy Head of Research di PGIM Wadhwani, secondo cui il contesto “disordinato” del mercato attuale potrebbe perdurare nei prossimi mesi. Se così fosse, a beneficiarne negli investimenti potrebbe essere una scelta precisa, ovvero quella che privilegia la velocità della strategia macro-globale sistematica, che trae profitto dagli squilibri macroeconomici e dagli eventi geopolitici

Quello che si profila, infatti, è ancora un futuro difficile, con una probabile recessione che in Europa sta già iniziando a manifestarsi, e con un contesto che dovrebbe continuare a essere favorevole per le strategie macro-sistematiche (o global macro), cioè gestite attivamente con posizioni lunghe e corte sulla base degli scenari macroeconomici. Previsioni che secondo Dicks devono essere veloci per essere vincenti. “La pandemia ci ha insegnato che dobbiamo accelerare e questo per noi ha significato non utilizzare dati ufficiali che escono ogni mese od ogni trimestre, ma trovare dati giornalieri o settimanali da usare e costruire altri modi per raccogliere idee sull’inflazione. Penso che siamo ben posizionati, che i nostri modelli sono stati progettati per identificare i momenti in cui i decisori politici avrebbero utilizzato una visione del mondo non adeguata”. 

A livello di previsioni, per il Chief Economist e Deputy Head of Research di PGIM Wadhwani i modelli dicono che probabilmente nel corso del prossimo anno assisteremo a una recessione, che forse l’Europa sta già affrontando. “Per quanto riguarda gli Stati Uniti, vi sono diversi scenari che potrebbero verificarsi e ai quali si potrebbero attribuire probabilità significative. Uno di questi è un soft landing, che secondo noi ha una probabilità minore” continua Michael Dicks. “Per quanto riguarda gli scenari di un hard landing, si potrebbe immaginare che i politici inizino a pensare di essere in grado di gestire la situazione e si fermino. In seguito, potrebbero scoprire di non aver fatto abbastanza e dover ricominciare nuovamente. In questo caso, la recessione potrebbe arrivare intorno alla seconda metà del prossimo anno. Quindi stiamo dicendo che questo è un contesto davvero difficile, per cui devi essere agile dato che bisogna spostare queste probabilità sui diversi scenari man mano che si ottengono nuovi dati e per questo le posizioni andranno riviste velocemente. Non è un bello scenario ma temo che il mondo adesso sia così, abbastanza disordinato”. Per questo sarebbe rischioso scommettere troppo su un solo scenario. Piuttosto, gli investitori devono essere flessibili e spostare le probabilità sui diversi scenari man mano che si rendono disponibili nuovi dati e le strategie si adeguano di conseguenza in modo flessibile



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