Investimenti sostenibili: i 3 fattori che spingeranno le azioni Esg nel prossimo decennio

L’appetito degli investitori per le società quotate che rispondono ai requisiti Esg è aumentato negli ultimi anni e sembra destinato a continuare. Anzi accelerare. Ecco i tre elementi che lo alimenteranno

Importanti iniziative a livello globale, ambiziose regolamentazioni nazionali e crescente attenzione da parte del mondo del risparmio sosterranno lo sviluppo di una economia sostenibile, generando interessanti opportunità per le società quotate che abbracciano i criteri Esg (ovvero legati alle tematiche ambientali, sociali e di governance). Ne sono convinti a NN Investment Partners, che vedono proprio in questi tre fattori la spinta che ulteriormente accelererà nel prossimo decennio l’interesse verso le azioni con profili sostenibili. 

Sebbene, infatti, l’investimento azionario sia decollato negli ultimi anni, uscendo dalla sua nicchia, lo spazio di crescita è ancora molto ampio. Basti pensare che servono ancora circa 2,5 trilioni (2.500 miliardi) di dollari all’anno di risorse, tra settore pubblico e privato, per sostenere il cambiamento sostenibile nei paesi in via di sviluppo.
Considerare i criteri Esg nelle decisioni di investimento è sempre più riconosciuto come una necessità per salvaguardare i rendimenti e i portafogli a prova di futuro, soprattutto a lungo termine. – afferma Jeremy Kent, senior portfolio manager di NN IP – Questa è la direzione in cui si stanno muovendo l’economia e il mercato, ed è qui che ci saranno le opportunità”. 

I tre fattori chiave che sosteranno le azioni Esg nel prossimo decennio 

In questo scenario, la casa di gestione olandese vede in particolare tre fattori che spingeranno verso questa direzione, creando un potenziale di crescita per le società  quotate in Borsa. 


Innanzitutto, la domanda stessa degli investitori, diventati più sensibili alle tematiche ambientali e sociali, sarà fondamentale per espandere ulteriormente il mercato, perché spingerà banche e sgr a creare e offrire centinaia di nuovi prodotti ogni anno dedicati a strategie sostenibili. Secondo i dati raccolti da Morningstar, gli investitori hanno riversato più di 600 miliardi di dollari in fondi sostenibili in tutto il mondo lo scorso anno, con l’azionario in testa alle preferenze. Proprio questi flussi di capitale hanno portato i gestori patrimoniali a lanciare centinaia di nuovi strumenti, arricchendo il mercato e offrendo agli investitori una scelta sempre più ampia di prodotti. 


Il secondo aspetto trainante ruota intorno ai programmi e alle iniziative che i governi nazionali e le istituzioni sovranazionali hanno implementato o intendono farlo, dedicando ingenti risorse pubbliche a progetti ambientali e sociali e incoraggiando il capitale privato a partecipare per trasformare in realtà queste ambizioni globali. Uno di questi programmi è senza dubbio il Green Deal EU, approvato dalla Commissione europea nel 2020, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità delle emissioni nella UE entro il 2050, grazie a un maxi piano di oltre 1 trilione (1.000 miliardi) di euro per i prossimi dieci anni. “L’impegno finanziario dell’Europa – sostengono da NN IP – darà un enorme contributo al raggiungimento degli obiettivi sostenibili e motiverà le aziende a sviluppare soluzioni innovative, ampliando l’universo investibile per gli investitori azionari sensibili a queste tematiche”. 


La terza forza alla base dell’espansione del mercato degli investimenti sostenibili è la regolamentazione. Norme più severe in materia di informativa stanno infatti portando a una maggiore trasparenza e responsabilità degli attori, incentivando comportamenti virtuosi. Le società finanziarie, ad esempio, stanno incentivando processi di investimento più rigorosi e una gestione attiva, che esercitano a loro volta pressioni sulle aziende quotate affinché adottino modelli di business più in linea con gli standard. 


L’Europa è all’avanguardia in materia di regolamentazione, con nuove ambiziose regole per le società finanziarie e non finanziarie che aumentano la trasparenza. – sottolinea Kent – Segnali incoraggianti stanno emergendo anche in altri mercati come il Giappone e gli Stati Uniti”. Non solo. A livello globale, l’International Sustainability Standards Board è stato creato dalla COP26 (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) dello scorso anno proprio per armonizzare gli standard di divulgazione della sostenibilità, aumentare la comparabilità tra i mercati e facilitare maggiori investimenti.

“Questa attenzione alla trasformazione ambientale e sociale e alla performance finanziaria a lungo termine aiuterà le azioni sostenibili a continuare a crescere negli anni a venire”, conclude Kent.

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