Quando lo sci incontra la finanza: insieme contro il riscaldamento globale

Proponiamo un estratto della conferenza dal titolo Il Clima chiama. Conversazione con Isolde Kostner tenuta da Lyxor ETF al MiCo, Milano Congressi, lo scorso mercoledì 15 settembre, in occasione del Salone del Risparmio 2021

Rapidità, leadership, rischio, concentrazione, sapersi evolvere. Sono solo alcuni dei parallelismi tra uno sport agonistico come lo sci di discesa e la finanza, specialmente quella più attenta alle dinamiche di sostenibilità, secondo Isolde Kostner, pluricampionessa mondiale di sci alpino, e Vincenzo Saccente, Head of sales per i Lyxor ETF in Italia. Negli ultimi anni, tuttavia, è stato principalmente uno il fattore a influire sulle sorti di entrambe le discipline: il cambiamento climatico. Spinti sia dal lato della domanda che dell’offerta, i prodotti di investimento sostenibili sono cresciuti rapidamente e sono sempre più numerose le iniziative di governi e istituzioni per fissare e allinearsi ad ambiziosi obiettivi di neutralità carbonica e sostenibilità ambientale. D’altro canto, l’innalzamento delle temperature ha contribuito al cambiamento climatico delle zone di montagna e al restringimento dei ghiacciai, modificando così negli anni le abitudini degli atleti e le modalità di svolgimento delle competizioni sportive.

Climate change, alcune conseguenze

Tuttavia, “il riscaldamento globale è un problema che riguarda tutti, non solo la finanza o gli sport”, spiega Antonio Celeste, Head of Esg product della società. “La posta in gioco non è mai stata così alta, e non possiamo permetterci di perdere questa sfida. Secondo quanto riportato dall’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) in uno studio speciale del 2018, il vero danno del cambiamento climatico è non fare nulla”. Diverse le allarmanti conseguenze del riscaldamento indotto da gas serra a 1,5°C sopra i livelli industriali, evidenzia il rapporto. Tra le altre, la diminuzione della quota di precipitazioni e le conseguenti siccità, che hanno portato 47 paesi di tutto il mondo in condizioni di stress idrico grave o gravissimo; la morte di circa 8,8 milioni di persone in tutto il mondo ogni anno, di cui 800 mila persone in Europa, a causa dell’inquinamento dell’aria; le mutate condizioni climatiche negli ultimi 60 anni hanno costretto il 60% delle specie animali all’estinzione; lo scioglimento dei ghiacciai sta trasformando il permafrost in una vera e propria bomba a orologeria, dato che questo potrebbe rilasciare pericolose quantità di gas metano e scongelare virus e batteri fino ad ora sconosciuti. “Le conseguenze di un aumento delle temperature superiori a 1,5°C poi, sarebbero disastrose. Quando il pianeta aveva 5°C in meno, eravamo in piena era glaciale”, continua Celeste.

La nostra industria ci permette di diventare attori

“Davanti a questo scenario, l’Unione europea ha deciso di intervenire, e lo ha fatto in maniera massiccia”, continua Celeste. L’Ue ha infatti posto la sostenibilità al centro della crescita economica dell’area euro, definendo come obiettivo principale il raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2050 promosso dal Green deal europeo, “il cui impatto finanziario è calcolato in 1,85 mila miliardi di euro e che mobiliterà risparmi per almeno 1000 miliardi in 10 anni”, prosegue l’esperto. “Un traguardo, quello dell’Ue, per cui è tuttavia necessario un intero ecosistema a supporto. Così, per orientare gli investimenti verso soluzioni Esg e/o climatiche, è nata la Sustainable finance disclosure regulation (Sfdr)”. La finanza, infatti, può giocare un ruolo da protagonista, conclude Saccente: “quella dell’asset manager è una fortuna nella lotta contro il cambiamento climatico: lavoriamo per un’industria che ci permette di diventare attori”.

 
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