Un ETF per la nuova rivoluzione energetica

Le fonti di energia non rinnovabili nel 2020 hanno registrato crolli della domanda mai visti in precedenza, mentre quelle rinnovabili crescevano. Una testimonianza della transizione energetica e sostenibile in corso

Ad oggi, solo 1 dei 7,7 miliardi di persone nel mondo vivono senza accesso all’energia. Questo dato, da sé, mostra il ruolo strategico che l’energia ricopre nel nostro quotidiano. Se si aggiunge che essa è responsabile per circa il 60% delle emissioni globali di gas serra, invertirne i trend di produzione e consumo potrebbe rappresentare la soluzione principale per contribuire alla transizione sostenibile delle nostre attività economiche.
La transizione, tuttavia, è già in corso. Nel 2020, le fonti di energia non rinnovabili hanno registrato crolli della domanda mai visti: dal -3,3% del gas al -4,5% del nucleare, fino al -6,7% del carbone al -8,5% del petrolio, mostrano i dati del World Energy Outlook 2020 dell’International Energy Agency. Unica fonte a salire, l’energia rinnovabile, cresciuta dello 0,9%.

Perché investire nella rivoluzione energetica

“Le rinnovabili hanno dimostrato la propria affidabilità anche in una fase di recessione”, spiegano da Lyxor ETF. “Il massiccio intervento di stimolo da parte delle banche centrali ha creato condizioni di finanziamento favorevoli sia per i progetti eolici sia per quelli fotovoltaici. Addirittura, alcuni investitori istituzionali hanno visto nelle nuove energie un investimento più sicuro, dal momento che i relativi rendimenti possono presentare una correlazione inferiore rispetto alle asset class più tradizionali”.
Altro elemento a spingere la crescita delle fonti di energia rinnovabili è che queste “fanno parte di un megatrend che plasmerà radicalmente la società e i modelli di business del futuro, sostenuto dall’impegno globale nel raggiungere l’obiettivo di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050”. Proprio per questo il settore ha visto un ingente flusso di investimenti negli ultimi anni. Nel 2019, ad esempio, “sono stati finanziati 282 miliardi di dollari di capacità delle energie rinnovabili, principalmente con i 138 miliardi di dollari dell’eolico onshore e offshore, seguiti dai 131 miliardi di dollari del solare”, secondo Bloomberg.

Lyxor New Energy ETF: produzione, distribuzione ed efficienza

Anche Lyxor ETF prende parte alla transizione energetica. Il Lyxor New Energy ETF “che ha recentemente superato quota 1 miliardo di euro di patrimonio gestito, potrebbe rappresentare una soluzione ideale per essere coinvolti in questo cambiamento ed entrare a far parte della rivoluzione delle nuove energie”, spiega la società. Il fondo a gestione passiva “replica le 40 migliori società al mondo operanti in tre aree fondamentali del settore delle nuove energie: rinnovabili, energia distribuita ed efficienza energetica”.
Per quanto riguarda le rinnovabili, ad esempio, il fondo investe in Ørsted, società danese leader mondiale nel mercato eolico offshore, cioè flottante. La società, “che in passato era incentrata sui combustibili fossili, ha via via venduto i rami di attività petrolio e gas e ceduto quelli legati ai gas naturali. Anziché distribuire agli investitori la liquidità frutto della vendita di queste attività, la società ha scelto di investire fortemente nell’eolico offshore”, spiegano da Lyxor ETF. Tanto che oggi “si stima che il suo obiettivo sia 27 anni in anticipo rispetto allo scenario dei 2°C per il settore energetico proiettato dall’International Energy Agency.
Nel campo dell’energia distribuita, invece, esempio è Plug Power, società americana che sviluppa celle a idrogeno volte a sostituire le batterie tradizionali nei veicoli elettrici. “La distribuzione di energia è una soluzione flessibile, al contrario dei sistemi ipercentralizzati di produzione e di distribuzione. Rappresenta altresì una svolta per le rinnovabili, il cui principale svantaggio consiste nella loro intermittenza e nell’incapacità, ed esempio, di alimentare un ospedale 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Con i sistemi di energia distribuita, le rinnovabili possono diventare una fonte energetica più stabile”, continuano da Lyxor ETF.
In ultima, l’efficienza energetica. La società svedese NIBE, ad esempio, “sviluppa, produce e commercializza una serie di soluzioni a basso consumo energetico per il comfort climatico in tutti i tipi di immobili, nonché componenti e soluzioni per il riscaldamento intelligente nell’industria e nelle infrastrutture”, conclude Lyxor ETF. “Oggi le sue pompe di calore sono usate in progetti di edilizia all’avanguardia, dove sono in costruzione case non raggiunte dal gas”.

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