In un mondo che invecchia, serve una Amazon dei farmaci

Gli strumenti digitali potrebbero essere fondamentali per rafforzare il futuro del settore sanitario. Commentiamo un estratto dell’intervento di Henk Grootveld, Head of trends investing di Lombard Odier Investment Managers, nel Forum digitale sul wealth management per la longevity tenuto da We Wealth.

“Acquistare i farmaci potrebbe essere ancora più semplice che fare shopping online”. Ad affermarlo è Henk Grootveld, Head of trends investing di Lombard Odier Investment Managers. L’ammodernamento del sistema sanitario è uno dei temi protagonisti della longevity economy identificati dagli esperti presenti al Forum. “Il settore farmaceutico potrebbe imparare da altri comparti che sono stati protagonisti della digitalizzazione negli ultimi 20-30 anni” afferma l’esperto. Così dopo le pizze, i vestiti e la spesa, ora anche i farmaci potranno essere i nuovi protagonisti dell’e-commerce.

La nuova Amazon del settore farmaceutico

“Oggi abbiamo dei magazzini completamente automatizzati, ma questo non avviene anche per le farmacie. Oggi è possibile ordinare dall’e-commerce e ricevere a domicilio tra i più disparati prodotti il giorno dopo. Tuttavia, i farmaci non sono tra le categorie più commercializzate da queste piattaforme. Come mai?” chiosa Grootveld. “Il comparto dovrebbe quindi prendere d’esempio aziende che hanno riscritto la storia della logistica, come Amazon. Crediamo che si andrà verso questa direzione”.
Rivoluzionare l’industria farmaceutica con la tecnologia è anche una questione di contenimento dei costi. “Il settore sanitario, un po’ conservativo, è stato troppo concentrato sulla cura ospedaliera e meno sul fatto che con l’invecchiamento abbiamo una sanità incentrata sull’assistenza e non sulla cura” continua Grootveld. Tuttavia, con l’aiuto degli strumenti digitali il comparto potrebbe offrire servizi migliori a prezzi inferiori e a più persone. “Già oggi, l’Europa spende il 12-14% del Prodotto interno lordo per spese sanitarie, mentre negli Stati Uniti si arriva al 20%. Tali cifre sono destinate a raggiungere più il 25% del Pil in futuro, a causa di tendenze demografiche come l’invecchiamento e della crescita delle patologie croniche”.
In questo contesto, sono diversi i dispositivi innovativi che si affacciano sul mercato e che potrebbero rendere la sanità meno costosa, aiutare nella prevenzione delle malattie e portare il mercato nella sfera digitale. Per esempio, durante la prima ondata del Covid molte persone hanno acquistato dispositivi che misuravano costantemente il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue, evitando di recarsi in ospedale.

Attenzione alla purezza degli investimenti

Come per tutti i trend, così anche per la longevity economy gli investitori dovranno prestare attenzione all’effettiva coerenza delle società selezionate dalle case di gestione. “Ciò potrà significare escludere dal portafoglio i grandi colossi tecnologici, come Apple, Amazon, Alibaba o simili, perché questi magari hanno l’1-2% dei loro ricavi derivanti da servizi sanitari rivolti alla popolazione anziana. Vi è poi un altro fattore da considerare: molti di questi grandi colossi che si dedicano in parte ai servizi legati alla longevità e alla sanità tendono inoltre a cedere le loro attività. In LOIM, preferiamo quindi concentrarci su imprese con capitalizzazione medio-bassa che abbiano però almeno il 30% dei profitti provenienti da questo settore per cercare di preservare la purezza degli investimenti” conclude Grootveld. “L’invecchiamento è un tema che sta ricevendo sempre più attenzione, e sono già diverse le nuove società ‘pure’ anche solo rispetto a 5-10 anni fa. Il tema, comunque, continuerà a far discutere anche in futuro: il sistema sanitario dovrà essere sottoposto a continui ammodernamenti per essere pronto ad affrontare queste sfide”.

 

 

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