Come prepararsi all’imprevisto?

Nel 2020 l’indice della volatilità ha registrato la peggiore seduta della storia, riflettendo l’incertezza del quadro socioeconomico mondiale. Ecco perché considerare la volatilità implicita, oltre che quella storica, è essenziale per le strategie basate sul rischio

Il 16 marzo 2020 l’indice della volatilità implicita, meglio conosciuto come indice Vix raggiunse il record di sempre a 82.69 punti, superando il precedente record di 80.86 registrato durante la crisi finanziaria globale a  novembre 2008. L’indice Vix stima la volatilità implicita delle opzioni call e put sullo S&P 500, misurando di fatto l’incertezza implicita dei titoli sottostanti. A regime, il solo superamento della soglia dei 25-30 punti è considerato dagli investitori sinonimo di allerta.

L’evento memorabile destò serie preoccupazioni soprattutto per i possibili movimenti giornalieri oltre il 4% nel mese a seguire, evento avvenuto solo 83 volte dal 1990. Anche l’indice Vix9d, che misura la volatilità attesa su un orizzonte temporale di 9 giorni, raggiunse il suo record con 119.68 punti due giorni dopo. 

Per un metro di paragone, nella storia dell’indice S&P 500 il giorno peggiore si registrò il 19 ottobre 1987, l’infausto Lunedì Nero, in cui l’indice precipitò oltre il 20%. In quel giorno, il mercato delle opzioni cambiò per sempre, con l’introduzione del modello di volatilità smile: un andamento a forma di U, che assomiglia appunto a un sorriso.

Perché è importante prevedere la volatilità

Prevedere la volatilità è essenziale per realizzare rendimenti ottimali nelle strategie basate sul rischio”, commentano François Chareyron, Portfolio manager, e Serge Tabachnik, Head of research multi-asset di Lombard Odier Investment Managers. “Gli investitori hanno sempre fatto affidamento su dati storici, ma crediamo che incorporare la volatilità implicita (come l’indice Vix) possa fornire una visione più dettagliata. La crisi di Covid-19 è servita a ricordare che gli improvvisi e repentini cambiamenti di regime tendono a non essere accuratamente identificati dalle metriche basate su dati retrospettivi, creando potenziali svantaggi per gli investitori”.

Volatilità storica e implicita, combinate

Ma come considerare la volatilità implicita? “Può essere incorporata all’interno di un modello di volatilità storica per fornire indicazioni previsionali. Con l’integrazione di metriche prospettiche del rischio, si beneficia delle conoscenze aggregate degli investitori ed è possibile migliorare la qualità dell’allocazione, dei modelli di gestione del rischio e delle caratteristiche di convessità”, spiegano Chareyron e Tabachnik.

Una novità per gli investimenti multi-asset

Per quanto a nostra conoscenza, utilizzare una combinazione delle stime di volatilità storiche e previsionali è una novità nel mondo della gestione degli investimenti multi-asset e, più nello specifico, nel contesto dei portafogli basati sul rischio”, concludono i due esperti di LOIM.

 
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