Meno costi per gli elettrolizzatori, più idrogeno per l’energia

Il costo degli elettrolizzatori dovrebbe iniziare a ridursi, favorito dall’efficientamento delle produzioni e dal progresso tecnologico. Diversi gli esempi pratici che permettono questa riduzione

“Il costo degli elettrolizzatori, dispositivi elettrochimici alimentati da energia elettrica che consentono di rompere le molecole dell’acqua separando l’idrogeno dall’ossigeno, dovrebbe ridursi notevolmente, grazie agli effetti delle economie di scala, al progresso tecnologico e ad un’efficienza sempre maggiore. In questo modo, l’idrogeno verde diventerà una fonte energetica rinnovabile sempre più conveniente”. Così Aanand Venkatramanan, Head of ETF Investment Strategies di Legal and General Investment Management (LGIM).
“L’energia elettrica rappresenta la principale e maggiore fonte di costo dell’idrogeno verde, dato che determina tra il 65% e l’85% del costo totale di questa risorsa” sostiene Venkatramanan. Un robusto calo del prezzo dell’energia dovrebbe quindi avere un impatto significativo anche sul prezzo dell’idrogeno verde stesso. Ma potrebbe contribuire a questo processo anche la riduzione del capex, ovvero la spesa in conto capitale, per l’installazione di nuovi elettrolizzatori.

Riduzione dei costi? Alcuni esempi pratici

Diversi sono gli esempi di metodi con cui diminuire il costo di produzione dell’idrogeno verde. Tra questi, un incremento nella produzione di celle a combustibile, da 10 mila a 200 mila unità, potrebbe ridurre il costo dell’energia dell’idrogeno del 45%, secondo quando riporta l’Hydrogen Council. Inoltre, se tramite l’elettrolisi si riuscissero a produrre 70 Gigawatt (Gw), il costo di ogni elettrolizzatore si ridurrebbe a meno di 400 dollari per Kilowatt (Kw), mentre nel 2020, la spesa per un singolo elettrolizzatore oscillava tra i 650 e i 1.000 dollari, secondo i dati dell’International Renewable Energy Agency (Irena). Per quello che riguarda invece la spesa in conto capitale, “un capex inferiore darebbe maggiore flessibilità ai produttori di idrogeno, in quanto permetterebbe loro di non utilizzare gli elettrolizzatori al loro massimo potenziale, cioè di mantenerli in funzione per un ammontare di ore inferiore, rimanendo comunque redditizi” spiega l’esperto. Se infatti si consumasse elettricità nel momento in cui il prezzo dell’energia è minore, “il costo dell’idrogeno verde si ridurrebbe, anche se gli elettrolizzatori fossero utilizzati solo in determinate ore del giorno” continua l’esperto.
Infine, “le catene di approvvigionamento di elettrolizzatori e celle a combustibile di oggi hanno la possibilità di incrementare la loro efficienza, e l’incremento della loro capacità produttiva può essere di grande aiuto per raggiungere questo obiettivo, e quindi anche la riduzione dei costi” conclude Venkatramanan.

La riduzione del costo degli elettrolizzatori favorito dall’efficientamento delle produzioni e dal progresso tecnologico dovrebbe quindi agevolare l’impiego dell’idrogeno e, assieme ad esso, ingenerare nuove opportunità di investimento in chiave green.

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