Come leggere tra le righe le priorità dei leader globali

Clima e biodiversità sono in cima all’agenda politica mondiale, menzionati rispettivamente 22 e 5 volte nel comunicato conclusivo di quattro pagine del G7 dei ministri delle finanze dello scorso 5 giugno. Un impegno duraturo?

Da zero a ventidue volte in un anno: si tratta delle menzioni al “cambiamento climatico” all’interno del comunicato conclusivo dei sette ministri delle finanze del 5 giugno (che ha preceduto il G7 di Cornovaglia dell’11-13 giugno 2021), che ha visto i principali leader globali ridiscutere l’agenda delle priorità.
Se nell’anno del Covid-19 le attenzioni sono state per lo più incentrate sulla lotta alla crisi pandemica (nel 2020 i ministri delle finanze del G7 non menzionarono mai né il climate change, né la biodiversità), il 2021 ha assunto toni e priorità decisamente diverse.

Le parole non scritte: priorità al clima

Clima e biodiversità sono dunque in cima all’agenda politica e finanziaria mondiale, menzionati rispettivamente 22 e 5 volte nel documento finale di quattro pagine, che ha fatto seguito al vertice dei sette leader economici. Il clima compariva cinque volte nel documento conclusivo del 2019.
Tra le altre parole chiave emerse nella relazione conclusiva, anche termini quali “prezzo del carbonio” e “banche centrali” che sempre più tengono in considerazione i rischi di stabilità finanziaria posti dai cambiamenti climatici. “Siamo passati dalla discussione sul ‘perché’, alla discussione sul ‘come lo facciamo’. Come sempre, la chiave sarà se questo rimarrà in cima all’agenda” commenta Alexander Burr, ESG Policy Lead di Legal and General Investment Management  (LGIM).
Di comune accordo, i ministri del G7 si sono impegnati a “integrare correttamente” le considerazioni sul clima e sulla biodiversità nella definizione di politiche di governo sostenibili. “Alcuni potrebbero pensare che si tratti di parole al vento” prosegue l’esperto di LGIM, “penso però che si tratti di una dichiarazione molto gradita e molto necessaria. Troppo spesso vediamo proposte di politiche o regolamenti che, in modo palese, non sono stati allineati con gli impegni presi altrove nel governo. Un esempio arriva dai lavori europei sulla revisione di una politica agricola comune: essa non fa alcun riferimento alla legge sul clima dell’Ue, al Green Deal, alla strategia ‘Farm to Fork’ (per rendere sostenibile il sistema alimentare, ndr), alla strategia per la biodiversità…”.

Agenda sostenibilità: appuntamenti in focus

Oltre alle parole dette, i messaggi che passano dalla lettura del comunicato finale fanno trasparire il concreto interesse da parte dei governi e delle istituzioni nel dare risalto e slancio all’agenda green. Occhi puntati sui prossimi appuntamenti in agenda, che vedranno il 7-11 luglio riunirsi le 20 più grandi potenze economiche mondiali (G20) a Venezia, nonché l’atteso e pluricitato meeting COP26 (Conferenza 2021 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) dell’1-12 novembre 2021.

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