Infrastrutture, un ponte tra investimento e sostenibilità

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Da una parte l’interesse per gli investimenti che offrono rendimenti e promuovono un cambiamento positivo nella società, dall’altra le imprese in cerca di capitali per crescere e attuare politiche più sostenibili e attente agli aspetti sociali. Esigenze che sembrano coincidere ma su cui trovare una sintesi è più facile a dirsi che a farsi. Per Lazard Asset Management il punto d’incontro è il promettente settore delle infrastrutture private

Per le aziende è fondamentale investire con una visione a lungo termine per poter realizzare e mettere a frutto i cambiamenti strutturali, come la decarbonizzazione e le dinamiche demografiche. Spesso, però, per gli investitori è difficile identificare le aziende davvero pronte a intraprendere questo percorso sia perché ancora non ci sono standard univoci con cui misurare i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG, ovvero Environmental, Social e Governance) sia perché bisogna dare fiducia a manager che sappiano davvero portare avanti un piano di sostenibilità per un periodo prolungato.

Come trovare un equilibrio tra queste esigenze? Per Lazard Asset Management la soluzione sta nella partecipazione azionaria in società di infrastrutture sostenibili che dovranno diventare sempre più “green”. Per fare qualche esempio, si tratta di imprese che ogni giorno forniscono servizi essenziali alle comunità, dall’acqua all’elettricità, dai trasporti alle telecomunicazioni. Finanziando queste realtà, gli investitori hanno così l’opportunità di avere anche un impatto sociale. Aspetto altrettanto importante, le infrastrutture sono un segmento in rapida crescita, con imprese sempre alla ricerca di capitale a lungo termine, in forte ascesa in settori nuovi e promettenti. Per questo investire in infrastrutture private sostenibili può aiutare gli investitori a realizzare i loro obiettivi economici e finanziari, abbinando a un rendimento un risultato sociale.

Dove si trovano queste opportunità d’investimento

Quando si sente parlare di infrastrutture, molti pensano subito alle strade a pedaggio o ai servizi di pubblica utilità. Ma in realtà il settore è cresciuto e si è evoluto enormemente negli ultimi 20 anni. Tanti governi hanno privatizzato attività come gli aeroporti o la distribuzione di energia, la tecnologia ha rivoluzionato il modo di fare impresa e la transizione verso le energie rinnovabili è ormai iniziata al punto che la raccolta dei fondi dedicati ha raggiunto il suo massimo storico nel 2021, con asset under management che secondo il report McKinsey Global Private Markets Review 2022 hanno toccato i 1.100 miliardi di dollari, valore che dovrebbe addirittura raddoppiare entro il 2025.

Oggi, queste imprese hanno avviato la transizione green in modi diversi. Alcune sono state “spinte” verso una maggiore sostenibilità da pressioni esterne, altre invece (e sono sempre di più) hanno compreso le enormi opportunità di investimento e di crescita nella partecipazione al cambiamento verso un’economia e una società più sostenibile. Una transizione che per Lazard Asset Management si riassume in cinque tendenze di lungo periodo come la decarbonizzazione, la decentralizzazione, la digitalizzazione, le dinamiche demografiche e l’economia circolare.

Le società dei settori interessati da queste macro tendenze dovranno investire pesantemente: tra di loro ci sono aziende che si occupano di transizione energetica, le piattaforme di immagazzinamento dell’energia nelle batterie, i trasporti essenziali, il trattamento e la gestione dei rifiuti, la generazione di energia rinnovabile (compreso l’idrogeno) e i data center. Attraverso una partnership con queste realtà, gli investitori possono avere a loro volta un ruolo fondamentale nella trasformazione in atto.

Come si misura la sostenibilità di un’impresa

Se da un punto di vista qualitativo è facile capire che una società di trasporti – passando dai carburanti fossili all’energia rinnovabile – migliora la sua sostenibilità, è molto più complesso per un finanziatore definire gli obiettivi, misurare i progressi e valutare il risultato del suo investimento. In assenza di uno standard unico e condiviso, Lazard Asset Management per le sue valutazioni si basa sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG, Sustainable Development Goals) – a loro volta suddivisi in 169 target – che vanno dal miglioramento della qualità dell’acqua attraverso la riduzione dell’inquinamento all’integrazione delle misure per i cambiamenti climatici nella strategia fino alla tutela del diritto al lavoro e alla promozione di condizioni di lavoro in sicurezza. Questi indicatori consentono il confronto tra investimenti, settori e aree geografiche, permettono di identificare le risorse necessarie e, aspetto importante, migliorano la responsabilità.

Proprietà e gestione etica delle risorse

Investendo in infrastrutture private sostenibili, sia con una partecipazione di controllo che di controllo congiunto, l’investitore partecipa alla gestione della società, diventando uno dei “controllori” dell’azienda nel miglioramento dei fattori ESG. Se la società infrastrutturale è in buoni rapporti con tutti i suoi interlocutori – i cosiddetti stakeholder – otterrà più facilmente il loro sostegno mantenendo quella che la casa di gestione americana definisce “licenza di operare”. In ultima analisi, una buona stewardship, cioè la gestione etica delle risorse, può aumentare il potenziale di investimento ottimizzando la domanda, facendo crescere l’attività, riducendo il rischio e prolungando la vita dell’impresa.

Questo articolo è fornito dalla filiale italiana di Lazard Asset Management
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