Strategie alternative, ecco come mitigare la volatilità dei mercati

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Che ruolo possono giocare le strategie alternative in un portafoglio multi-asset? Quali vantaggi possono offrire rispetto alle allocazioni tradizionali? Vediamolo insieme agli esperti di Jupiter Asset Management

In un momento in cui l’incertezza continua a dominare l’umore dei mercati, le strategie di investimento alternative possono offrire maggiore tranquillità e interessanti opportunità agli investitori. Tra di esse, hanno destato particolare interesse le cosiddette absolute return strategies, capaci di ottenere rendimenti positivi indipendentemente dalle condizioni di mercato, mitigando il rischio di perdite significative e proteggendo il capitale anche nei periodi di instabilità finanziaria.
Proprio il ruolo che tali strategie possono giocare in un portafoglio multi-asset è stato al centro della conferenza organizzata da Jupiter Asset Management in occasione del Salone del Risparmio 2023. Con Amadeo Alentorn e Mark Nash, speaker dell’evento e rispettivamente portfolio manager del fondo Global Equity Absolute Return e del fondo Strategic Absolute Return Bond della casa di gestione britannica, analizziamo il funzionamento delle strategie absolute return e quali sono i vantaggi che esse riservano sia agli investitori azionari che obbligazionari.

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Alla luce della correlazione tra bond e azioni vista lo scorso anno, è emersa la necessità di diversificare maggiormente i portafogli andando oltre la tradizionale allocazione 60/40. Vi aspettate che questo sarà il caso anche per il futuro?

Amadeo Alentorn: Il 2022 e la prima parte del 2023 hanno mostrato un‘alta correlazione tra mercati azionari e obbligazionari, con una caduta delle performance lo scorso anno seguita da una ripresa simultanea per entrambe le asset class. Sebbene tale sincronia sia imputabile ai trend macroeconomici che hanno caratterizzato gli ultimi 18 mesi, se si guardano gli ultimi 100 anni il crollo correlato di azioni e obbligazioni si è verificato in media una volta ogni 5 anni. In altre parole, la situazione del 2022 non è stata un’eccezione e potrebbe ripetersi nel futuro.

Mark Nash: Il 2022 è stato caratterizzato dagli alti livelli di inflazione e da quelli bassi relativi alla crescita. La prima parte di quest’anno continua a mostrare una situazione di crescita marginale, alla quale si accompagna però una discesa dell’inflazione. Le Banche centrali occidentali, infatti, stanno continuando ad incrementare i tassi di interesse con l’obiettivo di rallentare la crescita e riportare l’inflazione sotto controllo. Tuttavia, siamo convinti che molto difficilmente sarà possibile tornare alle condizioni macroeconomiche pre-Covid. La globalizzazione sembra infatti volgere al termine, a causa delle tensioni geopolitiche, delle conseguenze della pandemia e di quelle del climate change. Su entrambe le sponde dell’Atlantico, ciò ha spinto i governi a varare i più grandi programmi di investimento pubblici per mettere in sicurezza i vari anelli della supply chain. In sintesi, l’inflazione calerà, ci sarà una recessione, ma i prezzi torneranno ad aumentare di nuovo per effetti di trend macroeconomici che le banche centrali e i policymaker non possono controllare con la mera politica dei tassi. Il risultato è che in futuro anche i mercati obbligazionari saranno soggetti a forte volatilità.

Alla luce di quanto appena detto, quali strategie si rivelano le più efficaci per diversificare il portafoglio?

M.N.: Le strategie absolute return mirano ad ottenere un rendimento positivo costante nel tempo durante tutte le fasi del ciclo economico. Non potendo prevedere il futuro, questo tipo di approccio adotta una selezione di titoli altamente liquidi, consentendo ai gestori di aggiornare la strategia d’investimento ogni qualvolta i cambiamenti di scenario lo rendano necessario.

A.A.: Essendo investitori di lungo periodo, siamo fermamente convinti che i portafogli debbano integrare strategie alternative per tutelare questi ultimi dal rischio che le asset class tradizionali performino negativamente nello stesso momento, come successo lo scorso anno nel caso delle allocazioni 60/40. In particolare, le strategie alternative come quelle absolute return sono in grado di garantire flussi di rendimento completamente decorrelati rispetto alle dinamiche di mercato.

Per cosa si caratterizza la strategia azionaria absolute return di Jupiter AM? Quali sono i vantaggi per gli investitori rispetto a quelle tradizionali?

A.A.: La strategia del Fondo GEAR (Global Equity Absolute Return) di Jupiter AM utilizza un approccio market-neutral long short: questo significa che il rendimento del fondo dipende dalla performance relativa delle singole azioni e dalle decisioni di acquisto e vendita prese dal team di gestione. In altre parole, questa strategia realizza vera diversificazione in un portafoglio multi-asset, poiché si comporta in modo diverso rispetto alle tradizionali allocazioni 60/40 e inibisce completamente la direzionalità del mercato. Per il cliente finale, questo significa mitigare il rischio di volatilità, che nel caso del nostro fondo non supera il 6%, ossia un terzo della volatilità registrata sui mercati azionari. Quanto ai rendimenti, il Fondo GEAR si è dimostrato resiliente, generando un ritorno positivo nel 70% dei casi in cui gli indici azionari sono andati in rosso. I titoli vengono minuziosamente selezionati sulla base dell’analisi giornaliera di milioni di dati sia quantitativi che qualitativi, relativi alle società inserite nei nostri book e ai loro mercati di riferimento. È questa la base del successo della nostra strategia.

E per quanto riguarda il reddito fisso che tipo di vantaggio competitivo presentano le strategie absolute return?

M.N.: L’investimento obbligazionario ha spesso sofferto di una mancanza di diversificazione e, rispetto alle strategie tradizionali, quelle alternative di tipo absolute return possono offrire agli investitori un approccio più flessibile e diversificato in grado di affrontare i cambiamenti di mercato. Per una strategia alternativa come quella adottata dal Fondo Strategic Absolute Return Bond di Jupiter AM, infatti, offrire performance positive non è l’unico obiettivo, in quanto occorre che il fondo sia capace di generare in maniera costante rendimenti diversificati quando le altre asset class sono sotto pressione. Per raggiungere questo scopo, è necessaria reattività e capacità di adattamento al contesto macroeconomico volatile: ciò richiede un’analisi rapida e puntuale dei fondamentali macroeconomici, al fine di controllare l’esposizione al rischio. E, come esposto precedentemente, ci attendiamo in futuro volatilità anche sui mercati obbligazionari.
A sua volta, l’analisi da sola non è sufficiente. Occorre che la selezione dei titoli sia in grado di offrire il livello di liquidità necessario per riposizionare rapidamente il portafoglio ad ogni cambio di regime. Nel 2022, ad esempio, ne abbiamo identificati ben cinque: nonostante questo, il nostro fondo è stato comunque in grado di performare positivamente. Durante l’anno, infatti, il nostro fondo è stato in grado di generare un rendimento superiore al 6% (nella sua valuta base – USD), sovraperformando, rispettivamente, il suo benchmark US Fed Funds Rate di oltre il 4% e il segmento obbligazionario di oltre il 17%, mantenendo al contempo il livello di volatilità entro il 4%.

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