Materie prime al centro della transizione, quali opportunità

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Dai metalli alle risorse agricole, le commodity giocheranno un ruolo sempre più importante nella lotta contro il cambiamento climatico. Ecco perché potrebbero rappresentare una interessante opportunità di investimento di medio-lungo termine, a partire da quest’anno. Janus Henderson Investors indica le più promettenti

Rame, litio e cobalto, ma anche soia e grano. Le materie prime giocano un ruolo sempre più importante nella transizione energetica ma anche nei confronti delle sfide ambientali di oggi e di domani. Ne sono convinti gli esperti di Janus Henderson Investors che guardano in questa direzione in ottica di investimenti di medio-lungo termine, a cominciare da quest’anno che potrebbe riservare sorprese positive in un contesto di inflazione ancora elevata. Già nel 2022, un anno decisamente difficile per i mercati, le materie prime hanno sovraperformato: l’indice S&P Global Natural Resources, a dicembre su base annua, ha registrato un +8%, mentre l’indice S&P500 ha subito una variazione del -19%.

Il rame detta il ritmo dell’economia

Il rame per sua natura riflette l’andamento dell’economia. Generalmente, un rialzo del prezzo del metallo rosso fornisce un segnale di ripresa per l’economia globale, nonché per i mercati finanziari. Lo abbiamo visto anche di recente: durante i primi giorni di gennaio è risalito ai massimi dallo scorso giugno grazie alla riapertura dell’economia cinese e al proseguimento del rallentamento dell’inflazione Usa. Ma non solo. Questo metallo guarda anche al futuro. Nel suo domani infatti non ci sono solo il settore industriale ed elettronico, ma anche quello della transizione green: “Essendo uno degli elementi fondamentali per raggiungere un’economia elettrificata, manterrà una posizione centrale nel lungo termine per lo sviluppo delle energie rinnovabili a livello globale”, sottolineano Daniel Sullivan, Tal Lomnitzer e Darko Kuzmanovic, portfolio manager di Janus Henderson Investors.

Materie prime al servizio della decarbonizzazione

Oltre al rame, anche altre materie prime, come litio, cobalto e nickel, rappresentano un tassello essenziale per il raggiungimento del net zero e, proprio per questo, la loro domanda è prevista mantenersi solida nel corso dei prossimi anni. Basti pensare anche ad alcuni incentivi statali, come l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti, che sosterrà gli investimenti verso la decarbonizzazione. “Ci aspettiamo che nuovi progetti con al centro l’energia eolica e solare e l’idrogeno saranno presto lanciati, così come la vendita di veicoli elettrici sembra continuare ad aumentare”, spiegano Sullivan, Lomnitzer e Kuzmanovic.

Ad oggi, le società minerarie non sono pronte a rispondere alla crescente domanda ed è necessario che queste accelerino la produzione, ridefinendo le priorità di spesa e l’utilizzo della manodopera.

Il nuovo ritmo del settore agricolo

Anche le cosiddette soft commodity, ossia le materie prime agricole, sono chiamate alla sfida ambientale. Il rapporto stock-to-use (ovvero tra scorte e consumo) per grano, frumento e soia è stato fortemente impattato in negativo a causa della siccità in Cina, delle inondazioni in Sud America, oltre che dal conflitto russo-ucraino. Ricostruire le riserve non sarà semplice e potrebbe richiedere molto tempo, in un contesto di emergenza climatica che rende le stagioni e i raccolti sempre più incerti. Senza contare che nel frattempo i ritmi di crescita della popolazione non sembrano rallentare: le Nazioni Unite si aspettano di arrivare ai 9,7 miliardi di persone entro il 2050. E, si sa, all’aumentare della popolazione, cresce anche la domanda di cibo.

Insomma, le opportunità per gli investitori non sembrano quindi mancare nel 2023 riguardo alle materie prime. “Potremmo assistere a una ripresa della forte domanda strutturale unita a una crescita limitata dell’offerta, che porterebbe a un rafforzamento dei prezzi per alcune materie prime e società di risorse chiave”, concludono gli esperti di Janus Henderson Investors. Guardando più nel lungo termine, invece, la spinta arriverà dai temi della decarbonizzazione e del cambiamento climatico.

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