Nell’attuale contesto di mercato incerto e volatile, per via dei timori di un rallentamento dell’economia globale, un’inflazione elevata e persistente e una politica monetaria più aggressiva da parte delle principali banche centrali, giocare in difesa e spostare lo sguardo al lungo termine potrebbero essere strategie vincenti. E il settore sanitario le abbraccia entrambe, secondo Andy Acker, gestore di portafoglio presso Janus Henderson Investors.
“Nell’attuale contesto di aumento dei tassi e di timori per un rallentamento dell’economia – sottolinea il gestore – le caratteristiche difensive del settore sanitario, e di alcuni segmenti più in particolare, si distinguono nettamente”. Nel primo trimestre dell’anno, caratterizzato dallo scoppio del conflitto Russia-Ucraina che ha scombussolato i mercati, si è assistito infatti a una sovraperformance di alcune società del pharma ad alta capitalizzazione, distributori di farmaci e compagnie assicurative sanitarie: l’indice MSCI Usa Healthcare ha evidenziato un +1,23% contro il -6,18% dell’MSCI Usa. Un movimento che ha dimostrato la capacità di questo settore di rimanere più indipendente dal ciclo economico.
Certamente, all’interno del comparto, non tutto è andato bene. I titoli biotecnologici di piccole e medie dimensioni hanno attraversato una fase difficile, non solo per il contesto generale dei mercati, ma soprattutto per i timori sulla potenziale riforma dei prezzi dei farmaci negli Usa, che limiterebbe la libertà per le industrie di fissare il prezzo di vendita dei loro prodotti. Tuttavia, “riteniamo che in molti casi questi timori siano esagerati e le valutazioni nel settore rimangono a nostro avviso estremamente interessanti”, afferma Acker, che guarda con ottimismo alle prossime innovazioni in campo sanitario e farmaceutico.
Proprio l’innovazione, sempre più pervasiva nel settore healthcare, rappresenterebbe infatti il rimedio contro la volatilità dei mercati. “Ci aspettiamo di vedere nuovi significativi risultati in studi clinici in aree molto importanti come il cancro, il morbo di Alzheimer, l’obesità, il diabete, la distrofia muscolare, solo per citarne alcune. – spiega il gestore di Janus Henderson – A nostro parere i prossimi decenni potrebbero essere i più importanti in termini di innovazione reale in grado di trasformare la pratica della medicina”.
Ma non è tutto. Perché secondo Acker il settore sanitario potrebbe essere movimentato anche da interessanti operazioni di fusione e acquisizione, che creerebbero nuove e interessanti opportunità. Infatti, proprio il fatto che numerose società biotech, scambiate con valutazioni a suo parere molto scontate, potrebbero incentivare una ripresa dell’attività di M&A (merger & acquisition), che potrebbe portare a un rinnovato entusiasmo per il settore.
“Per tutti questi motivi – conclude – alla luce del recente calo e della prosperità dell’innovazione nel settore, riteniamo che sia un momento interessante per considerare il settore sanitario”.