Fondi passivi a tutto gas con la cedola sprint

Il settore azionario vincente nei fondi passivi, secondo l’analisi di Mornigstar Direct, è quello dell’energia che in media ha reso il 27,5% da inizio anno e oltre il 50% a un anno. Le aziende hanno ripreso a staccare le cedole, che in valore hanno raggiunto il record di tutti i tempi nel 2021

I titoli ad elevato dividendo tornano a pagare. Il trend era
già iniziato nel terzo trimestre 2021, quando lo Janus Henderson Global
Dividend Index segnalava la ripresa della distribuzione di cedole, aumentata al
tasso record del 22% anno su anno. In quel trimestre i dividendi avevano
raggiunto il massimo storico trimestrale di 403,5 miliardi di dollari: il 2021 si
è chiuso a quota 1.473 miliardi di dollari
e per il 2022 la stima è a 1.540
miliardi di dollari
, un aumento complessivo del 4,6%. Il primo trimestre
dell’anno, che è un periodo relativamente fiacco per lo stacco delle cedole, è
stato d’altronde il migliore di sempre: i dividendi globali sono aumentati
dell’11% raggiungendo un valore di 302,5 miliardi di dollari, un
record per il primo trimestre. L’81% delle società ha aumentato il valore del
suo dividendo, il 99% in Usa.

Come costruire una strategia high income? Una buona
soluzione sono gli Etf settoriali. Con il supporto di Mornigstar abbiamo
selezionato la migliore categoria tra i diversi comparti equity, riscontrando
il primato dell’energy globale.

Il rendimento medio del settore da inizio anno è del 27,5%
(e del 51,3% a un anno). L’ultimo fondo della top ten, il fondo passivo di
State Street Spdr Msci Europe Energy ha reso il 23,3%, contro il 47,6% del
migliore, sempre di State Street e focalizzato sull’energy Usa (lo Spdr S&P
Us Energy Select Sector Etf). Su un livello simile (+47,1%) si è attestato
l’Invesco Energy S&P Us Select Sector Etf; mentre poco sotto il 40% si sono
piazzati l’Xtrackers Msci World Energy Etf; il Lyxor Msci World Energy Tr Etf e
l’Amundi Is Msci World Energy Etf. Questi replicanti hanno costi di gestione
bassissimi, tra lo 0,15% e lo 0,5%.

Nel settore che Janus Henderson nel suo indice individua
come petrolio, gas ed energia, la crescita dei dividendi nel primo trimestre è
stata del 36,7% (seconda solo a quella dei titoli industriali). Una crescita
che riflette la ripresa dei prezzi dell’energia a partire dai livelli
estremamente bassi durante la pandemia. C’è qualche differenza
intra-settoriale: alcune aziende che avevano resistito ai tagli durante la
pandemia, come Total Energies, non aumentano le distribuzioni. Altre aziende
(come Equinor, BP, Shell) stanno aumentando i dividendi che avevano tagliato
nel 2020, grazie al forte aumento del prezzo del greggio.

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