Ciclo economico, atto finale: ecco tutte le opportunità

3 MIN

Secondo gli esperti di Janus Henderson Investors siamo nella fase finale del ciclo economico, la meno adatta per l’assunzione dei rischi. Ma attenzione a non eccedere con la prudenza, perché la volatilità porta con sé numerose opportunità

Il primo trimestre non è ancora volto al termine e gli investitori hanno già visto i mercati finanziari correre sulle montagne russe. Dopo il rally generale di gennaio spinto dalle promesse di un soft landing, i mercati hanno effettuato un’’inversione a U a febbraio, quando le banche centrali occidentali sono rimaste ferme sulle proprie posizioni falco. La polvere non si era ancora posata che marzo ha portato con sé nuove difficoltà per il settore bancario su entrambe le sponde dell’Atlantico, mischiando di nuovo le carte in tavola. Sebbene possa essere fonte di preoccupazione, il contesto di incertezza che i mercati stanno vivendo non deve spingere gli investitori a mettere la testa sotto la sabbia, perché anche i periodi di grande volatilità possono portare con sé numerose opportunità.
“Le drammatiche variazioni di prezzo osservate in alcuni asset nel 2023 – spiega Paul O’Connor, responsabile del team multi-asset UK di Janus Henderson Investors – hanno fornito numerose occasioni di manovra tattica sul fronte dell’asset allocation. Inoltre, stiamo attraversando la fase del ciclo economico in cui l’analisi dei fondamentali può essere particolarmente fruttuosa”. Che cosa significa questo per gli investitori? Vediamolo insieme.

Marcia indietro sui tassi di interesse

Sebbene a Marzo le asset class più sensibili all’andamento del ciclo economico abbiano registrato perdite importanti, i titoli difensivi e altri beni da esso decorrelati si sono invece comportati bene: “A fronte del calo dell’equity giapponese, europeo e americano e del petrolio, i titoli di Stato, le obbligazioni investment grade, il debito dei mercati emergenti e l’oro hanno mostrato guadagni nell’ultimo mese. I portafogli multi-asset posizionati con maggiore cautela hanno quindi potuto mostrare dimostrare il loro valore agli investitori, nonostante i grattacapi loro causati dai titoli bancari”. Ciò è dovuto proprio alle scottature di cui sono state recentemente vittime alcune banche, le quali avuto un forte impatto drammatico sulle aspettative dei tassi di interesse. “Gli investitori, infatti, hanno giustamente deciso che i segnali di fragilità emersi nelle scorse settimane nel settore finanziario potrebbero rendere le banche centrali più caute nell’aumentare i tassi di interesse in futuro“.

Data l’entità dei movimenti osservati sui titoli finanziari, tassi di interesse e aree correlate, gli esperti della casa di gestione anglosassone non si sbilanciano circa gli effetti prezzi, per ora. “Per quanto riguarda le banche, ci confortano le scelte prese dai governi per fornire liquidità ove necessario. Riteniamo inoltre che le crisi bancarie di alto profilo occorse nelle ultime settimane su entrambe le sponde dell’Atlantico siano il risultato isolato di modelli di business deboli e processi decisionali discutibili, piuttosto che i prodromi di una crisi sistemica come accaduto con i subprime americani prima e con la crisi finanziaria dell’eurozona poi” aggiunge O’Connor.

Alto rischio idiosincratico…

Questo non significa che le recenti difficoltà del sistema bancario americano ed europeo costituiscano un fatto eccezionale all’interno del sistema finanziario. Gli shock dei tassi di interesse globali dell’ultimo anno, infatti, stanno ancora facendo sentire i propri effetti nell’economia e porteranno senza dubbio ad ulteriori difficoltà nei mercati bancari e del credito. “In altre parole – spiega O’Connor – se è vero che non ci sono indizi che lascino presupporre un collasso del sistema finanziario, è altrettanto vero che viviamo in un momento di alto rischio ciclico e idiosincratico. Dato che lo stress finanziario di solito emerge in modi imprevedibili, gli investitori dovrebbero prepararsi per ulteriori shock e sorprese nei prossimi mesi”.

Secondo l’esperto, l’emergere di segnali di stress nel sistema bancario è un punto di svolta per la politica monetaria, ragione per la quale è lecito attendersi condizioni di prestito più rigorose nel settore finanziario da un lato e un impatto frenante sulla fiducia e l’attività tra imprese e consumatori dall’altro. “Considerata l’attuale fragilità finanziaria, ci aspettiamo che, parallelamente al loro perseguimento della stabilità dei prezzi, le banche centrali del Blocco Atlantico diano sempre più priorità alla stabilità finanziaria. Così facendo potranno tenere in considerazione le incertezze derivanti dal deterioramento delle condizioni di credito e di liquidità nel settore finanziario”.

…e numerose opportunità

Secondo l’esperto di Janus Henderson, le recenti tensioni nel sistema finanziario sono la conferma che i mercati si trovano nella fase finale del ciclo economico, tradizionalmente piuttosto turbolenta. “Questa è il momento in cui i rialzi dei tassi di interesse cominciano a rallentare effettivamente la crescita, causando inevitabili complicazioni finanziarie e rendendo la fase finale del ciclo economico un momento non ottimale per l’assunzione di rischi finanziari”. Tuttavia, privilegiare le strategie di investimento difensive non significa chiudersi a riccio dinnanzi alle opportunità che i momenti di crisi dei mercati riservano agli investitori più attenti. “Sebbene infatti la volatilità del mercato è probabile che continui ad essere una fonte di preoccupazione per gli investitori nei prossimi, questo non significa che essa non possa anche essere una fonte di grande opportunità. Quando il rischio idiosincratico è elevato gli investitori possono essere ben ricompensati per la loro capacità di distinguere tra vincitori e vinti nelle differenti asset class”, conclude O’Connor.

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form qui sotto, ti colleghiamo con un consulente, per i tuoi obiettivi specifici.

Articoli correlati