Azionario, l’attenzione torna sugli utili: parola d’ordine «selettività»

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Gli effetti della politica hawkish della Federal Reserve iniziano a manifestarsi nell’economia. Quali conseguenze e quali opportunità per gli investitori dei mercati azionari? Ce ne parla Jeremiah Buckley, Portfolio Manager di Janus Henderson Investors

L’aumento dei tassi d’interesse ha iniziato a produrre i suoi effetti nell’economia, mettendo in crisi in particolare il settore bancario. D’altro canto, consumi e tasso d’occupazione restano vigorosi. Tale contesto, unito alla riapertura del commercio a livello globale, crea importanti opportunità nel segmento azionario, a patto che si adotti un approccio attivo e di effettuare un’attenta selezione dei titoli. Ne parliamo con Jeremiah Buckley, Portfolio Manager di Janus Henderson Investors.

Permane la volatilità, ma il mercato registra segnali di miglioramento

Gli effetti della politica hawkish della Federal Reserve hanno creato pressione in alcuni segmenti di mercato, in particolare su quello bancario. “I recenti fallimenti che hanno interessato alcune banche negli Stati uniti e in Europa – afferma Buckley – hanno aumentato le preoccupazioni legate al rischio di duration derivante proprio dall’incremento dei tassi. La conseguenza è stata una rapida risposta da parte delle autorità di regolamentazione, con una profonda correzione nel settore bancario. In aggiunta all’aumento dei tassi, ci aspettiamo che la regolamentazione finanziaria più stringente e le condizioni di prestito più rigide possano produrre un impatto economico negativo e che la volatilità delle azioni possa mantenersi elevata, man mano che l’aumento dei tassi si fa sentire appieno nell’economia”.

Allo stesso tempo, l’economia ha realizzato diversi progressi che potrebbero stimolare la redditività e gli utili di alcune aziende opportunamente selezionate.
“In primo luogo – spiega Buckley – il tasso di occupazione lavoro è leggermente aumentato, incrementando a sua volta consumi, salari e, conseguentemente inflazione. Tuttavia, crediamo che l’aumento della produttività della forza lavoro saprà compensare in qualche misura anche un’inflazione salariale ostinata.
In secondo luogo, il ridimensionamento dell’eccesso di scorte accumulatosi con la ripartenza post pandemica insieme alla decisa flessione dei prezzi delle materie prime hanno registrato una decisa flessione, hanno ridotto il costo di molti fattori economici chiave. Infine, la riapertura in Cina, Asia ed Europa dovrebbe fornire un’ulteriore spinta, soprattutto per le multinazionali che operano a livello globale”.

Gli utili tornano sulla cresta dell’onda

Secondo l’esperto della casa di gestione angloamericana, il quadro descritto ha pesato in maniera importante e prolungata lo scorso anno, causando un crollo dei risultati e delle aspettative degli util per il 2022 e il 2023, come accaduto ad esempio al settore turistico e farmaceutico. “Riteniamo che vi siano opportunità in queste e in altre sacche del mercato – spiega Buckley – non appena si tornerà a una crescita degli utili più normalizzata. I multipli azionari ora sembrano trovarsi in un intervallo ragionevole rispetto alle tendenze di lungo periodo, grazie alla moderazione degli utili e alla significativa contrazione dei multipli dello scorso anno”.

Ma non è tutto: “siamo inoltre convinti che i recenti miglioramenti possano dare impulso alla redditività e agli utili per alcune aziende selezionate, da qui in avanti. Continuiamo a vedere una forte crescita dei cash flow societari, insieme alla capacità di alcune aziende di aumentare i prezzi per compensare l’inflazione”. In generale, tali incrementi persistono anche dopo che le pressioni sui costi perdono vigore, andando a beneficio di determinate società alcune aziende riusciranno a trarne beneficio. Infine, un’ulteriore nota positiva: “quando il mercato inizierà a scontare gli utili del 2024, i prezzi delle azioni, influenzati dalla crescita degli utili a lungo termine, si adegueranno al miglioramento delle aspettative sugli utili futuri stessi”, aggiunge Buckley.

In conclusione

Sebbene i rischi derivanti da un irrigidimento delle condizioni finanziarie permangano, Buckley ritiene vi siano diversi motivi per guardare all’azionario con un sorriso. “Poiché l’aumento dei tassi potrebbe ridurre le aspettative di crescita economica, riteniamo importante concentrarsi su quei titoli capaci di migliorare la produttività interna e di innovare. Inoltre, riteniamo che concentrarsi su società con cash flows costanti e bilanci quadrati sia ancora più importante in questo momento, poiché le aziende con queste qualità hanno il potenziale di espandere la quota di mercato nonostante il rallentamento dell’economia, senza dover ricorrere all’indebitamento a condizioni sfavorevoli per finanziare la propria crescita futura”, conclude l’esperto di Janus Henderson.

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