Small-cap USA: il contesto macro è ancora favorevole?

Le prospettive macroeconomiche sono ancora favorevoli per le small-cap statunitensi? La view degli esperti di Goldman Sachs Asset Management

Dal 1927 a marzo 2020 le società a bassa capitalizzazione (small-cap) statunitensi hanno sovraperformato quelle ad alta capitalizzazione (large-cap) di circa due punti percentuali (pp) su base annualizzata. Una tendenza che è persistita durante i 12 mesi successivi al sell-off del mercato di marzo 2020, per poi invertirsi, spingendo alcuni investitori a domandarsi se lo scenario macroeconomico sia ancora favorevole per questo segmento.

Sfide a breve termine: crescita e inflazione

Inflazione e crescita economica, evidenziano da Goldman Sachs Asset Management, rappresentano alcuni dei fattori che possono incidere significativamente sulla performance delle small-cap. Se, da un lato, la crescita economica è stata nel tempo un fattore trainante, l’inflazione, al contrario, gioca tendenzialmente un ruolo da antagonista nei confronti di questa asset class: rispetto alle large-cap, infatti, le società a bassa capitalizzazione tendono ad essere “price-taker”, ovvero non sempre hanno il potere di influenzare il prezzo di mercato (dei prodotti o servizi acquistati o venduti). “Nei periodi in cui l’inflazione è alta o in crescita, le aziende che lottano per trasferire l’aumento dei prezzi ai consumatori possono essere penalizzate, anche nella redditività”, spiegano gli esperti. Questo aiuta a comprendere perché la sottoperformance dei titoli small-cap statunitensi sia andata di pari passo con una accelerazione dell’inflazione statunitense nel primo trimestre 2021, nonostante una crescita economica costantemente forte.

La rivincita delle small cap

“Sebbene l’invasione russa dell’Ucraina crei ulteriore incertezza sul ritmo di normalizzazione dell’inflazione, continuiamo a prevedere che l’inflazione complessiva raggiunga il picco nei prossimi mesi” spiegano gli esperti. “A nostro avviso, scegliere capitalizzazioni di mercato più basse può favorire i rendimenti di portafoglio in un contesto in cui la Federal Reserve ha iniziato a inasprire la politica monetaria e l’inflazione si normalizzerà”. La storia suggerisce che un tale contesto potrebbe essere favorevole per le small-cap. Secondo i dati riportati da Goldman Sachs (Kenneth French, Federal Bank of At. Louis), quando in passato l’inflazione è scesa da un livello elevato e la Fed ha ridotto o mantenuto invariato il tasso sui Federal Funds, le small-cap hanno sovraperformato le large-cap di 5,1 pp in media. Ma la sovraperformance è stata ancora più pronunciata quando la Federal Reserve ha adottato una politica restrittiva, con sovrarendimento di 6,7 pp.

Possibili minacce (e speranze)

Anche rendimenti reali crescenti negli Stati Uniti potrebbero rappresentare una sfida per la performance delle small-cap. “Seppur in rialzo, questi restano tuttavia ancora in territorio negativo e i fondamentali, a livello aggregato, rimangono solidi” affermano da Goldman Sachs. “Nei prossimi 12 mesi, le stime di consensus indicano bilanci sani e utili da record. Si stima che l’indebitamento netto totale entro la fine dell’anno sarà circa un quinto di quello del 2018 il che dovrebbe bilanciare il fatto che le small-cap hanno una quota più elevata di debito a tasso variabile rispetto alle controparti large. “A nostro avviso, è probabile che le small-cap riescano ad affrontare efficacemente l’aumento dei rendimenti reali” affermano da GS Asset Management.
Un segnale positivo per la performance del comparto è dato infine dalle valutazioni relative (small vs large-cap), attualmente basse a livello globale, che rendono l’asset class attraente. Negli Stati Uniti, il rapporto prezzo-utili forward a 12 mesi (fwd PE) per le small-cap era pari a 18,8 a fine febbraio 2022, rispetto al 20,4 delle large-cap, che equivale a uno sconto di circa l’8%.
Nel complesso, è probabile che le prospettive macroeconomiche per le small-cap statunitensi rimangano favorevoli, dato che la crescita rimane solida e l’inflazione alla fine si attenuerà. Oltre a uno scenario macroeconomico favorevole, le valutazioni storicamente basse e i fondamentali complessivamente solidi possono offrire interessanti opportunità agli investitori selettivi nei prossimi mesi” concludono da GS Asset Management.

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