Non c’è un solo mercato Orso, ma tre. Di fronte a quale siamo?

3 MIN

Alcuni dei principali indici mondiali hanno riportato da inizio anno una perdita di oltre il 20%, entrando nella cosiddetta “fase Orso”. Ma non tutti i mercati ribassisti sono uguali. Imparare a distinguerli è importante per cogliere anche i segnali di ripartenza

La maggior parte dei mercati azionari è entrata in una fase ribassista quest’anno, evidenziando cali importanti. A Wall Street, ad esempio, l’indice S&P500 ha perso circa il 20% da inizio anno e il Nasdaq Composite quasi il 30%. Ma non tutti i mercati ribassisti sono uguali. I cali, infatti, possono essere più o meno profondi, di durata più o meno lunga e con una caduta più o meno significativa. Goldman Sachs Asset Management ha individuato ben tre tipi di mercato ribassista, che mostrano sostanziali differenze. Distinguerli è fondamentale per identificare i minimi di mercato, capire i segnali di ripartenza e se si è di fronte a rialzi momentanei (come quelli sperimentati quest’estate), oppure se è l’inizio di un nuovo ciclo con il Toro che scaccia via l’Orso.

I tre mercati ribassisti

In una ricerca dal titolo eloquente “The Three Bears”, letteralmente “I Tre Orsi” (l’animale che rappresenta le fasi di calo dei prezzi), la casa di gestione americana vede tre diversi mercati ribassisti: quello strutturale, il ciclico e quello guidato dagli eventi. Ecco, nel dettaglio, le caratteristiche dei “Tre Orsi”.

  1. mercati ribassisti strutturali sono quelli che registrano i ribassi più profondi e prolungati, con una media di circa un -60% nel corso di tre anni, e impiegano fino a un decennio per riprendersi completamente. “Ciò che distingue un mercato ribassista strutturale da uno ciclico è la presenza di squilibri finanziari significativi, che oggi non vediamo come un rischio”, sottolinea Maria Li, Senior Market Strategist, Strategic Advisory Solutions di Goldman Sachs Asset Management.
  2. I mercati ribassisti ciclici invece scendono al massimo del 30% e durano in media due anni, impiegando poi circa cinque anni per riprendersi completamente. Questi tendono a essere associati al ciclo economico e all’inasprimento della politica monetaria.
  3. I mercati ribassisti guidati dagli eventi, infine, hanno una durata più breve e sono in genere innescati da uno shock esogeno, come la pandemia di Covid-19. In questo caso, il calo medio è di circa il 30%, ma di solito non provocano una recessione prolungata.

Di fronte a quale Orso ci troviamo?

“Data l’assenza di squilibri strutturali – risponde Li – riteniamo che questa volatilità sia più in linea con un mercato ribassista ciclico che con uno strutturale, potenzialmente più profondo e lungo”. Una conferma arriva anche dal fatto che i movimenti dei mercati sono dettati dalla stretta monetaria in atto da parte delle banche centrali, in particolare della Federal Reserve. “La storia suggerisce che quando la Federal Reserve è la causa di una correzione, spesso è anche la cura che consente la ripresa”, continua la strategist di Goldman Sachs Asset Management.

Considerando l’aspettativa che la Fed continui ad alzare i tassi di interesse fino all’inizio del 2023, la casa di gestione americana non ritiene che sia stato ancora raggiunto un vero e proprio minimo del mercato orso. E questo per tre motivi: l’inflazione core e i tassi non sono scesi in modo convincente, la crescita economica probabilmente continuerà a indebolirsi e le valutazioni e il posizionamento degli investitori non incorporano ancora la flessione del mercato.

In definitiva, quindi, si potrebbe assistere a una volatilità nel breve termine ma, “grazie alla forza del settore privato e all’assenza di fonti di debolezza insite nell’economia”, possiamo escludere di trovarci di fronte a un mercato ribassista strutturale.


Approfondisci qui la visione di Goldman Sachs Asset Management

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form qui sotto, ti colleghiamo con un consulente, per i tuoi obiettivi specifici.

Articoli correlati

Articoli più letti

Ultime pubblicazioni

Magazine
Magazine N. 67 – aprile 2024
Magazine 66 – marzo 2024
Guide
Design

Collezionare la nuova arte fra due millenni

INVESTIRE IN BOND CON GLI ETF

I bond sono tornati: per anni la generazione di income e la diversificazione del rischio erano state erose dal prolungat...

Dossier
Più dati (e tech) al servizio del wealth
Il Trust in Italia