Millennials: a creare l’interesse è la differenza di attitudini

Se i Millennial avessero le stesse attitudini di altre generazioni, non avrebbe senso concentrarsi troppo su di loro. In cosa risiede tale diversità? Ne abbiamo parlato con Laura Destribas di Goldman Sachs Asset Management

La diversità dei Millennials sta nel diverso contesto in cui sono cresciuti. La Generazione Y (o Gen Y), come viene altrimenti chiamata, ha aperto l’era dei nativi digitali, cresciuti con l’accesso a computer e smartphone, nonché all’internet. Ciò ha porto le basi per quello che Goldman Sachs Asset Management definisce ‘consumo abilitato dalla tecnologia’. “Mi vengono in mente esempi come l’e-commerce, i social media e i servizi di streaming per l’intrattenimento, che si tratti di film o musica” ha commentato Laura Destribas, Global Millennials Equity Portfolio di Goldman Sachs Asset Management.

Millennials, questione di attitudini

Un altro aspetto importante, prosegue Destribas, è che la Gen Y ha priorità profondamente diverse. “Per i Millennials è importante spendere per vivere di esperienze. Hanno un approccio diverso ai temi della salute e del benessere, sono particolarmente attenti al tema della sostenibilità. Tutto questo ha un impatto direi cruciale sul mondo del business” prosegue. Le aziende che si mostrano in grado di capire le priorità degli acquirenti del nuovo millennio e la loro modalità di consumo “sono destinate ad avere successo nel lungo periodo”.

Millennials e mercati emergenti

Considerando inoltre che su 2,3 miliardi di Millennials nel mondo, l’86% vive nei mercati emergenti, anche la diversificazione geografica del portafoglio conta.
“Ovviamente” aggiunge Destribas, “per noi la Cina è un mercato molto importante. Basti pensare che il numero di Millennials in Cina è superiore a tutta la popolazione in età lavorativa di Stati Uniti ed Europa messi assieme”. Un piramide demografica inversa per una società che attraversa uno storico periodo di aperture: venuta meno la politica del figlio unico, le famiglie cinesi si stanno allargando, il ceto medio acquista importanza e i consumi crescono, specie online. “Se guardiamo all’e-commerce, vediamo che, negli Usa, il tasso di penetrazione dell’e-commerce pre-pandemia si attestava attorno al 15% mentre adesso è vicino al 20%. In Cina, siamo invece già prossimi al 30%”.

Millennials, un approccio globale

In termini di investimento, “adottiamo un approccio globale. Non abbiamo limiti su dove investire: possiamo posizionarci su qualsiasi Paese, impresa, livello di capitalizzazione di mercato o settore, a patto che rientrino nel focus tematico scelto e che rispecchino ciò verso cui vogliamo avere un’esposizione a livello di opportunità di crescita strutturali di lunghissimo termine”. Inoltre, “abbiamo parlato della Cina, ma guardando ai mercati in senso più ampio, l’orizzonte si allarga. Abbiamo investito, per esempio, nel Sud-est asiatico e in America Latina.

 

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