Mercati emergenti: non è tutto Cina quel che luccica

Cina e Taiwan tra le economie che meglio hanno reagito alla pandemia da Covid-19. A fare loro seguito, il resto dei paesi emergenti che, a partire dal 2021, affronteranno la ripresa con nuovo entusiasmo. In cima alla lista, Corea del Sud, India e Indonesia

Rimbalzo sincronizzato della crescita del Pil 2021 per tutti e 27 i paesi emergenti (EM), prima variazione del Pil reale positiva sincrona dalla crisi finanziaria globale. Se da un lato i governi dei mercati sviluppati hanno emesso stimoli fiscali significativi, dall’altro i governi dei mercati emergenti non hanno seguito l’esempio, restando nel complesso più moderati. Considerando un livello di inflazione tendenzialmente positivo e un rafforzamento delle bilance commerciali (dovuto però prevalentemente al calo dell’import) “riteniamo ci sia ancora spazio affinché la politica monetaria e fiscale rimanga favorevole nella maggior parte dei mercati emergenti per tutto il 2021” sottolineano da Goldman Sachs Asset Management.

Mercati emergenti: non solo Cina

Nel considerare il quadro di insieme, è bene valutare anche i possibili rischi. A partire anzitutto dalla pandemia – ancora non del tutto superata -, dal possibile venir meno delle misure di sostegno accomodanti nel medio termine – fattore di vulnerabilità per le economie che ancora non si saranno del tutto riprese – e, infine, dalla Cina che ora rappresenta oltre il 40% dell’MSCI EM e che, assieme a Taiwan e Corea, rappresenta il 65% dell’MSCI EM. Non è tutto: l’eventuale riacutizzarsi delle tensioni Usa-Cina e una regolamentazione più severa sui colossi della tecnologia potrebbero prendere alla sprovvista gli investitori.
Pur riconoscendo questi rischi, hanno proseguito da GSAM, “riteniamo che siano ben compresi e ampiamente valutati, a sostegno della nostra posizione estremamente costruttiva sulle azioni dei mercati emergenti per il resto del 2021”.

Cina, consolidare, collaborare, corporate (innovation)

“A nostro avviso, il 2020 ha ulteriormente rafforzato le 3 ‘C’ della Cina, temi di investimento chiave che abbiamo identificato attraverso una lente bottom up”. Si tratta del ‘consolidamento‘ dei settori della old economy, della ‘collaborazione‘ tra economie online e offline, della ‘corporate innovation‘ verso un nuovo sviluppo tecnologico.
“Restiamo costruttivi nei confronti delle società cinesi che stanno beneficiando della crescita di domanda interna”, con le esigenze di assistenza al cliente, digitalizzazione, gestione patrimoniale, aspetti assicurativi e sanitari tipici di una popolazione che cresce e invecchia.
“Ci piacciono anche le società della ‘Nuova Cina’, molte delle quali con esposizione a temi di crescita secolari come i consumi legati ai millennials, i pagamenti mobile, l’automazione industriale e la nuova energia”.

Corea del Sud, il plus dei redditi pro capite

Riguardo alla Corea del Sud, “riscontriamo alcune idee interessanti nel settore IT, in particolare in quelle società con modelli di business solidi, operanti nei segmenti dei semiconduttori, dei giochi e della pubblicità su Internet”.
Tenendo conto del fatto che la Corea vanta uno dei redditi pro capite più elevati nell’universo dei mercati emergenti, “ci piacciono le aziende che possono trarre vantaggio dall’aumento della spesa al consumo”.
Infine, vista la domanda globale in forte ripresa nel 2021, “prediligiamo anche franchise orientati all’export, con un significativo potere di determinazione dei prezzi nel settore dei beni di consumo discrezionali, dall’elettronica, agli accessori per auto, all’abbigliamento sportivo”.

Taiwan, telecamere e semiconduttori

Anche nel caso di Taiwan, “stiamo trovando le migliori opportunità nel campo della tecnologia, soprattutto tra le aziende che traggono vantaggio da un aumento del lavoro da casa e dal rinnovo delle apparecchiature/della componentistica, in particolare nelle aree della produzione di telecamere e semiconduttori.
Nel settore consumer, “vediamo opportunità selezionate che traggono vantaggio dai cambiamenti nelle abitudini di consumo nel segmento dell’e-commerce e del gioco online”.

India, tra tecnologia e new age

Il rallentamento legato alle riforme nazionali e l’avvento della pandemia hanno promosso il consolidamento di un mercato in cui le aziende con fondamentali solidi guadagnano progressivamente quote.
A fronte di ciò, “continuiamo ad apprezzare i beneficiari della spinta del governo alla produzione locale e ci concentriamo sulle infrastrutture, sui materiali, sull’industria e sullo spazio dei consumatori. Siamo positivi anche su alcuni finanziari selezionati, con istituti di credito retail e corporate che beneficiano di una ripresa della crescita”.
La maggiore digitalizzazione e adozione di Internet sta avvantaggiando le aziende new age che operano nei settori della tecnologia, dei servizi di comunicazione e dei servizi online.

Indonesia pro tendenze demografiche

Termina il quadro, l’Indonesia. Da una prospettiva di più lungo termine, “ci piacciono le aziende che stanno beneficiando delle tendenze demografiche dell’Indonesia”, in particolare nei settori della spesa discrezionale e dello stile di vita delle persone, che si riverbera su comparti quali abbigliamento sportivo, ma anche realtà quali il prestito al consumo e la crescente finanziarizzazione del risparmio.
“Siamo anche positivi su opportunità selezionate nel settore dei materiali, beneficiando del consolidamento del settore e del miglioramento dell’utilizzo della capacità” concludono da GSAM.

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