Goldman Sachs Asset Management: investimenti Esg in 3 domande

Mentre i fattori di governance possono essere applicati in maniera olistica, gli effetti sull’ambiente e le considerazioni sociali variano a seconda del settore. In GSAM “restiamo convinti che il giudizio umano sia cruciale nel determinare ciò che è importante e ciò che non lo è”

In materia Esg, l’odierno panorama di mercato è più che mai competitivo, con profonde implicazioni in termini di strategia aziendale, governance e rischio reputazionale. Kathryn Koch, co-Head of GSAM Fundamental equity di Goldman Sachs Asset Management, spiega sfide, numeri e prospettive di una strategia di investimento che rispetta i canoni della sostenibilità.

 

Perché è importante considerare i criteri Esg?

Per restare al passo con l’incedere dei tempi e rispondere in maniera mirata alla richiesta degli investitori, “le aziende dovranno essere in grado di adattarsi e rispondere al giudizio severo dei propri clienti, avendo cura di preservare ed accrescere il valore dei portafogli nel tempo, divenendo fonte di rendimenti a lungo termine”.
La strategia di GSAM Fundamental Equity si concentra su “società con modelli di business solidi e sostenibili a lungo termine. La valutazione delle pratiche Esg” ha commentato quindi l’esperta “costituisce una componente cruciale dell’analisi fondamentale condotta su ogni singola azienda”.

 

Investimenti sostenibili: qual è la sfida più grande?

Al giorno d’oggi, “la sfida più grande riguarda i dati”, intesi come la difficile misurabilità dei criteri Esg applicati all’investimento. Quantificare separatamente le componenti ambientale, sociale e di governance è tra i principali problemi di misurabilità, penalizzati dall’assenza di standardizzazione e spesso non supportati da attrezzature consone. “Tutto questo si traduce nell’assegnazione di punteggi arbitrari di terze parti, che variano in modo significativo a seconda del fornitore e che mancano spesso della corretta intuizione umana per interpretarli”.
Nonostante l’applicazione di strategie Esg sia diventata una sorta di moda, “la maggior parte dei criteri applicati resta vaga e incalcolabile ai fini della performance azionaria”. Come rilevato dal gestore, più dell’80% delle rilevazioni Esg riguarda la mera applicazione di politiche targate come “sostenibili”, piuttosto che l’utilizzo di metriche materiali o numeriche comprovate. “Ciò” ha precisato Koch “spiega perché la correlazione tra livelli di divulgazione e rendimenti di mercato sia negativa”.

 

Approccio Esg: quanto conta il giudizio umano?

Al pari dei singoli gestori, “non è pensabile che gli investitori possano adottare un approccio ‘uguale per tutti’ nel valutare l’applicabilità dei criteri Esg”. In linea con tale convinzione, GSAM ha  sviluppato un sistema proprietario basato sulla materialità del rischio, che integra fattori Esg rilevanti per la crescita, la redditività e la sostenibilità dell’azienda, su un orizzonte temporale di lungo termine.
“Mentre i fattori di governance possono essere applicati in maniera olistica, gli effetti sull’ambiente e le considerazioni sociali variano a seconda del settore”.
Pur con una solida struttura di valutazione proprietaria, ha concluso Koch, “restiamo convinti che il giudizio umano sia cruciale nel determinare ciò che è importante e ciò che non lo è”.

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