Volatilità: meglio combatterla o cavalcarla?

Cambiamenti inaspettati del contesto economico generano bruschi movimenti di mercato, con un risultato: l’innalzamento dei livelli di volatilità. Per evitare che tale incertezza si trasformi in scelte poco oculate, è opportuno preparare se stessi ed il proprio portafoglio a reagire per tempo

In una fase di mercato ove negli ultimi anni non sono mancati colpi di scena capaci di invertire repentinamente i corsi di borsa, vi sono alcune regole chiave da tenere a mente per evitare di incappare nella trappola dell’emotività.

Una view più distaccata

Avere una mentalità più aperta e una prospettiva di investimento a più lungo termine permette di superare gli effetti della volatilità di breve periodo. In tal senso, mantenere una visione “più distaccata” degli investimenti aiuta a superare l’aleatorietà di breve periodo.

Rischiosità non è volatilità

Il prezzo degli asset tende a discostarsi in modo regolare dal proprio valore intrinseco, aumentando o diminuendo a seconda dei trend di mercato, creando opportunità di breve periodo. Nel lungo termine, tuttavia, i prezzi delle azioni sono determinati dagli utili aziendali e generalmente, in termini reali, superano altri tipi di investimento.

Bando all’emotività

Se si guarda al passato, ad alcuni dei peggiori cali storici sul comparto azionario hanno fatto seguito rimbalzi importanti, che hanno presto neutralizzato il precedente movimento. Alla luce di ciò, è importante non farsi prendere dall’emotività del momento, tenendo fede alla propria strategia di lungo periodo.

Strategia start & stop

Come sottolineato dagli esperti di Fidelity International, restare investiti sul mercato anche nei momenti di volatilità permette di beneficiare delle tendenze tipicamente al rialzo di lungo termine. Quando si cerca di operare sul mercato bloccando e riaprendo posizioni con la speranza di cogliere il migliore momento possibile, spesso si perdono i frangenti intermedi, ovvero, le opportunità di ingresso più convenienti.

Regolare, scadenzato, giusto

In un’ottica di investimento prospettico, è importante investire regolarmente (con timing mensile o trimestrale) una quantità di denaro moderata. Questo approccio, noto anche come “media dei costi”, pur non garantendo un profitto certo o non proteggendo da flessioni di mercato più o meno marcate, può aiutare ad abbassare il costo medio degli acquisti.

Mix di diversificazione

Gli investitori possono suddividere il rischio associato a mercati o settori specifici investendo in diverse asset class, riducendo in tal modo la probabilità di perdite concentrate. Detenere in portafoglio un mix di attività a rischio (azioni, immobili e crediti) e attività difensive (obbligazioni governative e investment grade e liquidità), spiegano da Fidelity, può aiutare a ottenere rendimenti più stabili e soddisfacenti nel tempo.

Qualità e dividendi

Selezionare aziende di elevato standing, con dividendi sostenibili, capacità di determinare i prezzi, un brand riconosciuto ed un buon posizionamento sul mercato, paga. Includere in portafoglio azioni di alta qualità può essere interessante soprattutto in una fase di mercato volatile, ove gli investitori possono fare affidamento su un business solido.

Forza nell’interesse composto

Nonostante il tempo, tra tutte le variabili, sia tra i fattori cruciali, esso è però troppo spesso sottovalutato. Il pagamento costante di dividendi tende infatti a sostenere la stabilità dei prezzi delle azioni: titoli che corrispondono dividendi possono dunque aiutare a proteggersi dagli effetti erosivi dell’inflazione.

Né euforia, né pessimismo

Per contrastare la volatilità, si rende anzitutto necessario porre un freno alle proprie emozioni. Il punto chiave, in tal senso, è non permettere che l’euforia o l’indebito pessimismo del mercato offuschino una valutazione personale, ponderata ex ante e tradottasi in strategia.

Flessibilità in risposta alla volatilità

In periodi di turbolenze di mercato, la volatilità può introdurre opportunità per chi sceglie azioni attraverso un approccio bottom up, con una gestione attiva degli asset, previa attività di analisi e ricerca.

 

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