Uomo e tecnologia: come fare a leggere 3 terabyte di dati

Covid-19 ha a rafforzato la sottile connessione tra mercati e fattore umano, portandosi dietro due certezze: la prima è la tecnologia, sempre più presente nelle nostre vite; la seconda è la resilienza del settore del risparmio gestito, grazie al ruolo centrale di consulenti finanziari e banker

Al centro della scena, l’uomo e il suo cambiamento nelle abitudini quotidiane e professionali. Come molti altri, anche i consulenti finanziari hanno dovuto modificare il proprio modus operandi, interrompendo le relazioni umane e traslandole sul digitale. Maggiore interazione, maggiore fiducia, maggiore consapevolezza: così la tecnologia ha giocato a favore delle stabili relazioni.

Clienti-consulenti, relazione più solida

“Nonostante il distanziamento fisico”, ha argomentato Cosmo Schinaia, Country head di Fidelity International, “i clienti hanno beneficiato di una maggiore interazione -e quindi maggiore soddisfazione- dalla relazione creata da remoto con i propri consulenti”, i quali hanno dovuto rispolverare ogni manuale di finanza comportamentale.
Ancora una volta, “restare investiti è la miglior protezione dai ribassi” ha proseguito Schinaia, che ha aggiunto: “il market timing non paga”.

Settore tecnologico: rafforzato e rinnovato

Grazie alla tecnologia, che è stata l’unico mezzo in grado di far connettere le persone anche nel buio della crisi, l’attività umana si sta spostando da offline a online, e da online a mobile.
Come evidenziato da Natale Borra, Head of distribution per l’Italia di Fidelity, “il settore della tecnologia, oltre ad essere uscito dal lockdown rafforzato, è uscito anche rinnovato”, rinsaldando il legame già stretto tra tecnologia e fattore umano.

Tecnologia: non si tratta di una bolla

Dopo un decennio di dominio incontrastato della tecnologia sui mercati si è dibattuto molto sull’eventualità che di bolla si trattasse. “La prima cosa da sottolineare” ha argomentato Donatella Principe, Head of Product and Market Strategy di Fidelity International “è che non tutti i rally sono bolle. Gli eccessi di pochi titoli non implicano infatti la bolla di un intero settore”. Guardando al mercato nel suo complesso, la tecnologia ha perso meno nelle fasi di ribasso e ha trainato la ripresa nei momenti di difficoltà, rendendo i titoli del comparto tra i più difensivi della piazza. “Quella della tecnologia non è una bolla, ma un trend di lungo periodo che pone i suoi successi su solide basi” ha aggiunto Principe. Il sovrappeso degli investitori sul settore (ora sui massimi) è perdurato sia prima, che durante, che dopo la crisi.

Millennials a centro palco

Se è vero che distanziamento sociale e l’invito a stare a casa hanno spinto anche le generazioni più tradizionali ad appoggiarsi all’online per i propri acquisti ordinari, i Millennials rimangono la vera forza del settore tecnologico.
Partendo dai numeri, i Millennials cinesi superano per dimensione il totale della popolazione americana. “Sono i figli della stabilità politica, della nuova classe media dominante. I Millennials in Asia sono la fascia di popolazione più ricca e più colta”. Anche a livello di education, “l’Asia è il più grande Paese al mondo per laureati in discipline matematiche” il che conferisce alla regione un vantaggio competitivo sul resto delle economie.

Tecnologia, un settore da $3,35 trillion

“La tecnologia è un tema dominante, destinato a crescere nel tempo” ha analizzato Alessandro Furrer, sales director di Fidelity. “Il settore vale oggi 3,35 mila miliardi di dollari “ e nel corso della crisi “è riuscito a sovraperformare gli indici globali, mantenendo però ridotta la sua volatilità”.

Tra i principali temi chiave del momento, al primo posto vi è la velocità del 5G, dove l’Asia parte con un vantaggio competitivo sull’occidente; seguono l’implementazione dell’intelligenza artificiale e tutti quegli altri settori già in crescita che hanno beneficiato del lockdown. Tra questi, la diffusione dello streaming, non solo per l’intrattenimento di film e serie Tv, ma anche per attività quali il gaming (che vale oggi $160 miliardi, comprendendo il filone degli e-sports), che farà crescere il business dell’advertising con pubblicità online sempre più mirata.

Come fare a leggere 3 terabyte di dati

“Oggi, nel database di Fidelity, abbiamo qualcosa come 4 milioni di documenti generati da 16 mila company visits e 3 terabyte di dati” ha concluso Borra: “i singoli gestori visitano e studiano le aziende; la tecnologia ci aiuta a navigare in quell’enorme mare di dati”. Intelligenza artificiale, big data e machine learning diventano così primari per ottimizzare e identificare trend in essere e big picture di mercato. “Ecco quindi che torna centrale il tema delle human connection, quel profondo legame tra tecnologia e fattore umano, rappresentato in questo caso dai gestori Fidelity”.

 

Rivivi il roadshow di Fidelity Human Connections: clicca qui.

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