Universo Esg: vincono Europa, ambiente e utilities

Sta crescendo tra le imprese l’attenzione verso le politiche ambientali, sociali e di governance, ma le tematiche Esg non sono recepite in modo omogeneo in tutti Paesi e in tutti i settori. Ecco cosa è emerso dall’Analyst Survey 2019 targata Fidelity International.

Poco più del 70% dei nostri analisti riferisce che tra le imprese sta crescendo l’enfasi sulle politiche in materia di Esg, con un aumento di 12 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Questo fenomeno non dovrebbe sorprendere, data la crescente importanza dell’investimento sostenibile. Il 39% di loro, tuttavia, precisa che si tratta solo di una minoranza delle loro aziende, suggerendo che il concetto non si è ancora diffuso ovunque”. Questi i dati che emergono dall’Analyst Survey 2019 realizzata da Fidelity International in merito alle tematiche di sostenibilità.

Ogni anno l’asset manager internazionale interroga i propri analisti su quali siano le aspettative per l’anno seguente delle aziende di cui si occupano, e di conseguenza in che modo i team di gestione posizionano le proprie attività. Quest’anno sono state raccolte 191 risposte da 165 analisti all’interno dei team dedicati all’azionario e all’obbligazionario e sono state incluse, come lo scorso anno, domande riguardanti la sostenibilità aziendale. L’indagine non si focalizza su prospettive macroeconomiche generiche e riflessioni sulle valutazioni, ma privilegia invece i singoli dati sui fondamentali aziendali che trainano la performance delle imprese, elaborati utilizzando un approccio bottom-up con un unico obiettivo: stabilire quali sono le aziende migliori da inserire in un portafoglio di investimento.

Con riguardo alle politiche ambientali, sociali e di governance delle aziende analizzate, emerge che le tematiche sostenibili stanno acquistando sempre maggior rilievo e che le società stanno intensificando gli sforzi in materia di Esg, ma non in modo omogeneo.

Grafico 1: Le società intensificano gli sforzi in materia di ESG

Esg: le aree geografiche più virtuose

In particolare, sono le aziende europee a prendere più seriamente le tematiche Esg: il 92% degli analisti di Fidelity International osserva che alcune o tutte le aziende da loro seguite prestano maggiore attenzione alla questione, rispetto al 67% dello scorso anno. Segue il Giappone, in leggero calo però rispetto al 2018, e l’area Emea/America Latina, per cui il 67% degli analisti riporta una maggiore enfasi in materia di Esg rispetto al 46% dello scorso anno.

Ma il cambio di atteggiamento più significativo si sta verificando in Cina: gli analisti che hanno segnalato una crescente attenzione per le tematiche sostenibili da parte di alcune aziende da loro seguite sono quasi raddoppiati, passando dal 33% dello scorso anno al 63%. Il crescente flusso di capitali esteri verso i mercati continentali del dragone, è stato accompagnato da un controllo sempre più severo delle credenziali Esg delle società.
In alcuni casi, sebbene adottassero pratiche commerciali sostenibili, le aziende presentavano rating Esg bassi semplicemente perché il management non le ha dichiarate, specialmente ai fornitori che raccolgono le checklist di Esg”, precisa un analista dei consumi in Cina.
Anche le direttive politiche sono state utili. Nell’ambito di una “guerra all’inquinamento” a livello nazionale, il governo cinese ha incoraggiato un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili e del gas naturale al posto del carbone, imposto restrizioni in merito all’uso dei veicoli nelle principali città, ridotto la capacità industriale in eccesso e persino chiuso migliaia di fabbriche altamente inquinanti.

Al contrario le tematiche Esg non stanno guadagnando molto slancio tra le aziende nordamericane, supportate dall’attuale amministrazione, che non ha dato priorità alle tematiche Esg e, anzi, ha abbassato gli standard in materia di emissioni nelle industrie del settore energetico e automobilistico e ha receduto dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Grafico 2: Le tematiche ESG prendono piede in Europa, EMEA/America Latina e Cina

Le tematiche Esg più in voga

Per quanto riguarda le tematiche ambientali e sociali, i risultati del sondaggio evidenziano che le normative ambientali continuano a dominare la mentalità del management, in particolare nei settori delle utilities, energetico, materiali e prodotti industriali.

Ma il “caso Spice Girls” punta i riflettori su un ulteriore aspetto: le aziende e i marchi, fascia alta compresa, che non hanno una conoscenza o un controllo adeguato sulla qualità e le pratiche commerciali dei propri fornitori, e persino dei rispettivi sub-fornitori, rischiano di far fronte a forti proteste pubbliche. Di recente, infatti, la girl band è finita sulle prime pagine dei giornali in seguito alla rivelazione che le t-shirt bianche con cui erano state fotografate provenivano da una fabbrica in Bangladesh che pagava il proprio personale intorno ai 45 centesimi di dollaro all’ora.
Dunque, la gestione della catena di approvvigionamento sta diventando sempre più importante per le aziende e, secondo gli analisti di Fidelity International, costituisce attualmente la questione più rilevante per il comparto dei beni di consumo di base, ma anche per i settori industriale, tecnologico e dei materiali.
Nell’ultimo decennio circa, l’industria dell’estrazione dell’oro e dei diamanti è stata decisamente risanata, ma più di recente l’attenzione si è spostata sull’estrazione del cobalto, un elemento delle batterie che alimentano smartphone, tablet, portatili e veicoli elettrici.
Un analista del settore dei materiali osserva che la carenza di cobalto e l’aumento della domanda hanno fatto registrare un rialzo dei prezzi, incentivando i “minatori artigianali”, ossia operatori indipendenti non assunti ufficialmente dalle aziende estrattive che spesso operano al di fuori delle norme di sicurezza e possono prevedere l’impiego di bambini.

Grafico 3: Attenzione crescente alla gestione della catena di approvvigionamento

Il settore che più beneficia dei cambiamenti climatici

Infine, guardando ai settori, quasi tre quarti degli analisti dell’asset manager globale del settore delle utilities prevedono un impatto positivo dei cambiamenti climatici sulle loro aziende nei prossimi 10 anni. “Attualmente, meno del 10% della produzione globale di energia proviene da fonti eoliche e solari, il che lascia molto spazio alla crescita”, osserva un analista interrogato, confermando che le imprese del settore delle energie rinnovabili sono ovviamente ben posizionate per la transizione energetica già in corso.
Nel frattempo, poiché la transizione energetica incoraggia l’elettrificazione di altri settori, in particolare del trasporto privato, ovviamente la domanda di elettricità aumenterà, a vantaggio generalizzato del settore delle utilities.

Grafico 4: I cambiamenti climatici rappresentano un'opportunità per i servizi di pubblica utilità

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