Riunioni virtuali: uno “Zoom” sulla corporate governance

Nei prossimi mesi, le aziende dovranno valutare quanto possono e devono conservare delle modalità di riunione online adottate, con un occhio di riguardo nei confronti della corporate governance

In medio stat virtus: una politica aziendale che preveda incontri di persona, ma anche la possibilità di riunirsi online, potrebbe essere la strategia più adatta per preservare una buona governance aziendale. A suggerirlo sono gli esperti di Fidelity International. La pandemia ha costretto milioni di azionisti in tutto il mondo a svolgere le assemblee generali a distanza, dietro il monitor del computer di casa. Ora che molte economie stanno riaprendo, la domanda per investitori e aziende è: le riunioni completamente online saranno la nuova normalità?

Una tendenza sempre maggiore

Secondo i dati della Boston University, l’ascesa dell’assemblea virtuale degli azionisti è cominciata circa un decennio fa. La diffusione del Covid-19 ha svolto il ruolo di acceleratore di questa tendenza: uno studio della Banca mondiale del luglio 2021 ha rilevato che dall’inizio della pandemia 45 economie hanno introdotto una legislazione di emergenza per consentire alle aziende di tenere riunioni virtuali, unendosi alle altre circa 69 che già disponevano di tali strutture. Circa il 90% delle economie sviluppate e la maggior parte delle economie dell’Asia Pacifico consentono già queste modalità.
“I sondaggi suggeriscono che gli azionisti generalmente accolgono con favore le riunioni virtuali” aggiungono gli esperti. “Anche la tecnologia per le conferenze è diventata sempre più facile da usare, soprattutto perché il video rende la comunicazione più efficace”.

Le riunioni degli azionisti in formato virtuale sono incrementate esponenzialmente nell’ultimo decennio
Fonte: Fidelity International

Virtuali sì, ma attenzione alla corporate governance

Il formato online consente ai gestori la flessibilità di continuare a incontrare gli azionisti anche durante le crisi come quella affrontata negli ultimi due anni. In aggiunta, riduce l’impronta di carbonio per le aziende, permette anche agli investitori fisicamente più lontani di partecipare in modo conveniente e lascia spazio alla cura delle domande, ad esempio riformulate o raggruppate insieme ad altre. C’è, però, un ‘ma’. “Secondo la nostra esperienza, un passaggio permanente alle riunioni solo virtuali sarebbe negativo per gli azionisti” affermano gli esperti. Fidelity supporta un ibrido di formati, di persona e virtuali, o un numero limitato di riunioni solo virtuali condotte in condizioni prestabilite. Ci sono diverse ragioni per questa posizione. Innanzitutto, il formato di persona offre ancora agli azionisti un ruolo fondamentale nella governance. “Altri formati potrebbero rendere più facile per i gestori ignorare o minimizzare domande o proposte indesiderate da parte degli investitori” spiegano. “L’incontro di persona consente agli azionisti di attirare l’attenzione e aggiungere enfasi se desiderano rilasciare una dichiarazione, porre domande mirate o difendere i propri diritti”. Un forum della Harvard Law School sul governo societario dello scorso anno ha concluso che gli azionisti attivisti devono affrontare sfide crescenti, poiché le disposizioni sulla pandemia consentono ai dirigenti di rafforzare il controllo sulla sede e sullo svolgimento delle riunioni degli azionisti.
“Tutti gli azionisti, grandi o piccoli, traggono vantaggio dalla possibilità di presentarsi quando l’occasione lo richiede. Le assemblee generali annuali sono ancora spesso l’unico modo in cui un azionista può incontrare un consiglio”.
Detto ciò, nei prossimi mesi le aziende dovranno valutare quanta parte della “sede virtuale” potranno e dovranno conservare. “Una considerazione fondamentale per gli azionisti sarà se i dirigenti specificheranno le circostanze in cui sarà possibile eliminare le riunioni di persona” concludono gli esperti. “Il modo in cui affrontano questo problema e la loro responsabilità nei confronti degli interessi degli azionisti nel processo saranno questioni di fondamentale importanza per gli investitori nell’era post-Covid”.

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