La formula dell’Asia per attrarre talenti

Nella regione asiatica, la nuova generazione di talenti prende sempre più in considerazione le pratiche Esg dei futuri datori di lavoro nelle decisioni riguardanti la propria carriera

In Asia, la sostenibilità si declina sempre di più nel mondo del lavoro. Così le politiche ambientali, sociali e di governance adottate da un’azienda diventano fattore centrale sia per le imprese, che ne riconoscono la capacità di attrarre e mantenere i migliori talenti nel proprio team, che per il lavoratore, che pondera questi fattori nella scelta del proprio futuro datore di lavoro.
Nella regione asiatica, infatti, “la nuova generazione di talenti prende sempre più in considerazione le pratiche Esg dei futuri datori di lavoro nelle decisioni riguardanti la propria carriera”, spiega Flora Wang, Assistant portfolio manager di Fidelity International. “Insieme a una maggiore regolamentazione, il cambiamento nel comportamento dei consumatori e la volontà degli investitori di generare un impatto positivo, questa nuova tendenza sta spingendo le aziende a migliorare i propri sforzi nelle tematiche relative alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance”.

Società asiatiche un passo indietro, ma pronte a cambiare

Anche se le società asiatiche sono ancora un passo indietro rispetto alle altre regioni geografiche, il movimento innescato da questi cambiamenti potrebbe presto generare importanti effetti. Tuttavia, le aziende della regione asiatica dovranno prima affrontare una serie di sfide, tra cui la scarsa disclosure e disponibilità dei dati, la diversità di cultura e lingua tra i molti paesi dell’area e, in generale, una mancanza di consapevolezza e adesione alle pratiche Esg rispetto all’Europa o agli Stati Uniti. Tuttavia, proprio questo passo indietro rende interessanti tali società per l’investitore alla ricerca di un impatto positivo, oltre che di un ritorno sul proprio capitale investito. “Le definiamo Esg improvers, ovvero quelle aziende che stanno migliorando il proprio percorso futuro, candidandosi così a un re-rating una volta che le tali pratiche saranno correttamente implementate e riconosciute dal mercato. Un azionariato attivo, oltre che un mero monitoraggio, potrebbe inoltre incentivare e garantire tale cambiamento”, continua Wang.

Sostenibilità in Asia, a cosa porre attenzione

A cosa porre attenzione in quanto a pratiche Esg quando si investe in Asia, quindi? Anzitutto, “non limitarsi ai rating Esg, in quanto potrebbero essere ancorati a eventi passati, piuttosto che impegnati a guardare all’impegno futuro. Identificare i veri leader Esg richiede un approccio olistico, non basta spuntare qualche casella”, spiegano da Fidelity International. Inoltre, serve “prendere consapevolezza che la corporate governance è un rischio centrale quando si sceglie di investire in Asia. Per questo è necessario condurre un’attenta analisi sul track record della società e sulla qualità della sua gestione aziendale”, continua Wang. Infine, occorre “ricordare che la maggior parte delle imprese accoglie positivamente un dialogo sulle questioni Esg ed è pronta a cambiare le proprie pratiche in tal senso. L’azionariato attivo offre quindi un valore più significativo al proprio investimento e spinge le società a modificare il loro comportamento per il bene comune”.

FF Sustainable Asia Equity Fund

Riconoscendo la crescente importanza delle tematiche legate alla sostenibilità nella regione asiatica, Fidelity International ha deciso di ampliare la famiglia di fondi sostenibili con il fondo FF Sustainable Asia Equity Fund, già FF Asia Focus Fund. Investendo sulla crescita del capitale a lungo termine in aziende asiatiche (eccezione per il Giappone) e adottando allo stesso tempo elevati standard di investimento sostenibile, il gestore mira ad “investire in una delle regioni più dinamiche e diversificate del mondo, e in modo sostenibile, incontrando così la crescente domanda dei clienti. L’Asia è ancora sottopesata nei portafogli degli investitori, nonostante sia la regione che sta guidando e guiderà l’economia globale”, conclude Cosmo Schinaia, Country head per l’Italia di Fidelity International.

 

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