La deforestazione scala le agende sostenibili delle società

Per combattere il cambiamento climatico non basta impegnarsi per raggiungere la neutralità carbonica, è necessario avere un occhio di riguardo per le foreste del nostro pianeta e, secondo Fidelity International, sempre più aziende se ne stanno rendendo conto

Ogni minuto le foreste del nostro pianeta diminuiscono di circa 27 campi da calcio. Ovvero, ogni 60 secondi la Terra perde 18,9 ettari di aree boschive, secondo uno studio condotto dal World wildlife fund (Wwf). Un tema che, unito alle recenti ondate di siccità a livello globale, si sposta sempre più in alto nell’agenda della lotta al cambiamento climatico delle imprese. E che, secondo gli esperti di Fidelity International, è anche dovuto “al crescente interesse degli investitori, accompagnato e supportato dall’intervento normativo e dagli incentivi dei governi”, sia a livello nazionale che internazionale.

A rivelarlo è una delle domande chiave dell’Esg Analyst Survey 2022 di Fidelity International (Quale percentuale delle società da te seguite ha in essere politiche contro la deforestazione?). Il report, raccogliendo e analizzando il punto di vista di 161 analisti degli investimenti della società, segue il percorso degli investimenti sostenibili, le principali attenzioni delle aziende monitorate e i trend a livello settoriale, oltre che geografico. In quanto alla tematica della deforestazione, l’ultima edizione del sondaggio di Fidelity International ha evidenziato un crescente interesse da parte delle imprese monitorate rispetto al 2021, sulla scia dell’obiettivo di fermare il degradamento delle foreste entro il 2030, sottoscritto da 146 stati durante l’ultima conferenza sul cambiamento climatico (Cop26), tenutasi a Glasgow lo scorso novembre.

A livello globale, ad esempio, secondo gli analisti quasi il 40% delle società dichiara di avere in essere politiche contro la deforestazione, rispetto al meno del 30% dello scorso anno. La crescita positiva è notevole soprattutto nella regione asiatica, con in testa la Cina, in cui più del 40% delle imprese lotta attivamente contro tale tematica (nel 2021 la quota si arrestava al 15% circa, quasi tre volte meno). Un incremento notevole nell’interesse per la deforestazione è, in realtà, caratteristica di tutta la zona Asia Pacifica, dove le società attente sono quasi al pari con quelli cinesi. Aumentata rispetto ai 12 mesi precedenti è anche l’attenzione delle società del Nord America.

Certo, la strada è ancora lunga. Jenn-Hui Tan, Global head of stewardship and sustainable investing di Fidelity International, sottolinea come “sfortunatamente, la maggioranza delle società è ancora lontana da queste tematiche. Inoltre, avere inserito politiche sulla deforestazione nella propria agenda e avere delle buone politiche in essere sono due cose differenti, e gli approcci variano da settore a settore”. Tuttavia, sono già stati fatti grandi progressi e non bisogna scoraggiarsi: anzi, è necessario impegnarsi sempre di più per prendersi cura del futuro della Terra.

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