Dal 4G al 5G, una innovazione che sa di rivoluzione

La nuova tecnologia mobile di quinta generazione (5G) punta a rivoluzionare la connettività di oggi. Farà altrettanto anche per il mondo degli investimenti?

La nuova rivoluzione, anche negli investimenti, potrebbe essere rappresentata dalla connettività 5G. La tecnologia, secondo le stime di IHS Markit e Qualcomm, potrebbe favorire un mercato da 13 mila miliardi di dollari entro il 2035. A spingere la crescita del mercato, l’aumento del tasso di adozione da parte dei consumatori: se al 2020 sono stati complessivamente attivati 220 milioni di abbonamenti 5G in tutto il mondo, tra soli due anni i contratti attivi potrebbero arrivare a toccare gli 1,6 miliardi, riportano i dati di Statista. Ma quale sarà l’impatto di tale tecnologia? E come cavalcarne il trend dal punto di vista degli investimenti? A queste domande ha risposto Jon Guinness, gestore del FF Future Connectivity Fund di Fidelity International, durante la 5G Week organizzata dalla società di gestione.

Dal 4G al 5G, una innovazione che sa di rivoluzione

“Ogni tecnologia mobile ha un profondo impatto sulle nostre vite, sia sui consumatori che sulle aziende. Oggi non potremmo mai immaginare di non poter guardare un video sul telefono, di non avere un’integrazione senza soluzione di continuità all’attività lavorativa, o di non poter utilizzare social media, ascoltare musica, ecc.: niente di tutto ciò sarebbe possibile senza la velocità che è il 4G”, commenta Guinness. Per questo, “crediamo che il 5G avrà un impatto ancora più profondo e di portata molto maggiore di quanto non abbia avuto la generazione precedente”.

La sfida tra Cina e Stati Uniti

La quinta generazione della telefonia mobile è una sfida relativamente recente, dato che la distribuzione globale è iniziata nel 2019. Tuttavia, “la rivoluzione del 5G ha già avuto un enorme impatto a livello globale. Cina e Stati Uniti, ad esempio, sono in gara per diventare il paese con maggiore copertura e velocità e i mercati dei due paesi si stanno mobiliando per tenere il passo dei governi”, aggiunge Guinness. Il piano infrastrutturale The American Jobs Plan promosso dall’amministrazione Biden, ad esempio, mira anche a “creare forza lavoro al fine di connettere ogni cittadino con internet ad alta velocità, compreso il 33% del territorio rurale che ancora non ne è in possesso”, ha ricordato Biden a fine aprile.
Così le società statunitensi si preparano a costruire la rete 5G del paese: un costo che, tuttavia, non tutte possono permettersi di affrontare. “Ad esempio, Sprint si è dovuta fondere con T-Mobile perché non in grado di implementare autonomamente la propria rete, mentre Verizon ha dovuto aumentare il budget di investimenti in conto capitale di 10 miliardi di dollari; inoltre, AT&T ha deciso di vendere la sua divisione di intrattenimento Time Warner per potersi concentrare sul 5G e aumentare così gli investimenti in conto capitale di 3 miliardi di dollari l’anno”, spiega Guinness. Man mano che le infrastrutture e le tecnologie necessarie saranno sviluppate, tuttavia, il tasso di adozione tra i consumatori aumenterà: “quando ciò succederà allora partirà la magia”, commenta l’esperto di Fidelity, “indipendentemente da quello che avverrà all’economia mondiale e dall’effetto del Covid-19. L’implementazione del 5G farà esplodere ancora di più l’innovazione, molto più di quanto abbiamo già visto con il 4G: cose molto sorprendenti ci attendono”.

5G, come investire?

“Il 5G e la connettività rappresentano il cuore vero e proprio di FF Future Connectivity Fund”, prosegue Guinness. Il portafoglio segue l’intera filiera e si compone di tre panieri. In primis troviamo le società di catalizzatori, “che attualmente compongono il 35% del fondo”, ovvero le aziende che forniscono gli strumenti per attivare la connettività e producono smartphones e apparecchiature di reti, così come semiconduttori. Seguono poi le imprese che si occupano della realizzazione delle reti 5G, “cui dedichiamo il 15% del fondo, che consentono di realizzare una connettività super veloce e che riceveranno una spinta notevole dall’implementazione e dall’adozione della nuova tecnologia”. Il terzo paniere è composto dai cosiddetti innovatori, ovvero “quelle aziende che possono beneficiare delle reti per dare servizi e software di connettività 5G e che compongono il 50% del fondo”.

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