Small cap europee: 4 caratteristiche da sfruttare per investire

Sono diverse le ragioni che spingono la performance del comparto delle small cap europee: 4 in particolare le caratteristiche che gli investitori attivi possono sfruttare

Continua la crescita delle società europee a piccola capitalizzazione. Lo confermano le performance annuali dei due indici principali relativi al settore delle small cap Eu, entrambi riportanti rendimenti a due cifre: MSCI Europe small cap index, che ha registrato un incremento del +49,1% nel periodo ottobre 2020 – ottobre 2021, e FTSE Developed europe small cap index, con il +52,6% nello stesso arco di tempo. Ma quali le ragioni dietro tale performance?

Alcune ragioni della performance delle small cap

“Prese come categoria, le imprese più piccole sono soggette a rischi maggiori e possono essere colpite più duramente in una fase di rallentamento economico, specialmente se sono meno diversificate e possono attingere a risorse minori”, spiega Mine Tezgul, Portfolio manager di Columbia Threadneedle Investments. Tuttavia, è importante ricordare che “le società a bassa capitalizzazione tendono ad avere un approccio maggiormente imprenditoriale, possono contare su una maggiore flessibilità aziendale e si concentrano su nicchie di mercato specifiche rispetto alle controparti di maggiori dimensioni, fattori consentono loro di realizzare una migliore allocazione del capitale a lungo termine, destinando le risorse a investimenti che generano valore”. Secondo Tezgul, sono principalmente 4 le caratteristiche che gli investitori attivi possono sfruttare per generare più alfa.

Small cap, 4 caratteristiche da sfruttare

1. Le società più piccole hanno un maggiore potenziale di espansione

“Più una società è grande, più diventa difficile generare ulteriore crescita”, aggiunge Tezgul. È ad esempio il caso di un profitto di un milione, ritenuto quasi irrisorio da aziende con ricavi nell’ordine di un miliardo di euro ma fondamentale per quelle con entrate appena sopra i 5 milioni, per cui 1 milione in più significa una crescita del 20%.

2. Il mercato è tendenzialmente meno efficiente con il diminuire della capitalizzazione

“La ricerca e la copertura mediatica tendono a essere inferiori nel caso delle small cap. Pertanto, si riduce il livello generale di conoscenza che un investitore può sviluppare in merito al modello di business, alla cultura societaria e al potenziale di generazione di utili delle società interessate”, commenta l’esperta. Questo “offre opportunità preziose per investitori scrupolosi attenti a ricercare titoli che presentano anomalie di prezzo, indentificando o sviluppando informazioni difficili da scovare, che magari non vengono riportate in prima pagina dalla stampa di settore”.

3. Le società a minore capitalizzazione sono meno liquide

Secondo Tezgul, durante le fasi di crisi o di correzione del mercato gli investitori possono trarre vantaggio da una inefficienza che si accentua dalla minore liquidità delle small cap, ovvero “la presenza di anomalie di prezzo per lunghi periodi di tempo”, che può essere sfruttata “acquistando a prezzi bassi o vendendo a prezzi elevati”.

4. Le small cap presentano un’esposizione non diluita ai temi di investimento

“Esistono numerose nicchie di prodotti e temi di investitori cui gli investitori in large cap possono avere difficoltà ad attingere efficacemente”, continua Tezgul. “Nel caso delle grandi conglomerate, il valore delle divisioni più promettenti può restare diluito da rami di attività preesistenti meno interessanti e dai costi generali a livello centralizzato. L’investimento in società a bassa capitalizzazione, invece, consente ai gestori di portafoglio di acquisire un’esposizione pura ai temi più interessanti del mercato”.

La soluzione di Columbia Threadneedle Investments

Alle aziende a piccola capitalizzazione europee Columbia Threadneedle dedica la strategia Threadneedle (Lux) – Pan European Small Cap Opportunities, che investe almeno due terzi del patrimonio in azioni di società di dimensioni più piccole in Europa, incluso il Regno Unito, o di società che ivi operano in maniera significative e detiene di norma 80-100 posizioni. “Il nostro team europeo small cap ricerca società che possano generare e sostenere elevati rendimenti sul capitale attraverso modelli di business di successo”, conclude Tezgul. “Ciò significa di norma che le società presentano vantaggi competitivi che sostengono il potere di determinazione dei prezzi; ai fini di tale valutazione ricorriamo al modello del Professor Michael Porter, il ‘Porter’s Five Forces’. Il mercato presume che tali vantaggi competitivi scompariranno nel tempo; miriamo a individuare società che possano resistere a tale tendenza e che siano pertanto sottovalutate”.

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