Settore moda, inquina più dell’industria aeronautica e navale insieme

La spinta sostenibile ha raggiunto anche l’industria della moda, un settore particolarmente inquinante, in cui eccedono spreco e scarti. Ma i consumatori si stanno muovendo

“Oggi il settore dell’industria tessile emette più CO2 dell’industria aeronautica e navale messe insieme: usa infatti 79 miliardi di metri cubi di acqua dolce all’anno, causando circa il 20% dell’inquinamento da acque industriali”. Così Pauline Grange, Portfolio manager, global equities di Columbia Threadneedle Investments. Di tutto quello che produce il settore della moda, solo una piccola quota viene riciclato e riutilizzato: “la maggior parte degli articoli finisce in discarica o negli inceneritori entro un anno dalla produzione” afferma Grange. Secondo la Ellen Macarthur Foundation (aggiornamento al 2017), l’industria mondiale della moda produce circa 53 milioni di tonnellate di fibre all’anno, di cui più del 70% finisce interrato o incenerito; meno dell’1% viene invece riutilizzato per produrre nuovi capi d’abbigliamento.
Tuttavia, la maggior consapevolezza riguardo l’importanza di evitare o diminuire lo spreco, ha portato a un aumento della percentuale di donne disposte a comprare abbigliamento di seconda mano: dal 45% nel 2016 è salita al 70% secondo la ricerca di GlobalData Consumer Survey aggiornata a gennaio 2020.
Per questo motivo, proseguono da Columbia Threadneedle, le piattaforme di noleggio e rivendita di abbigliamento stanno riscontrando successo. Ma come possono i consumatori scegliere le aziende che più si impegnano in questi obiettivi?

Moda sostenibile vs moda inquinante

“I consumatori attribuiscono sempre maggiore importanza alla sostenibilità e questo comincia a influenzare i loro comportamenti di acquisto. Il numero dei consumatori che prevedono di privilegiare i marchi sostenibili è infatti cresciuto di 2,5 volte” spiega l’esperto.
Per i motivi sopra citati, la strategia Threadneedle Global Sustainable Equity possiede una piattaforma di rivendita, denominata Mercari. Questa nel corso dell’ultimo anno ha registrato una crescita accelerata nei suoi due principali mercati, ovvero Giappone e Stati Uniti, rilevando un aumento sia del numero di utenti che dell’attività sulla piattaforma stessa.
Numerose sono poi le partecipazioni di Columbia in aziende tessili. Un esempio è Adidas, “una partecipazione fondamentale fin dal lancio della strategia. La sua produzione e promozione di prodotti sportivi tecnici ad alte prestazioni contribuisce positivamente al nostro tema sociale ‘Buona salute e benessere’”.

Adidas: una partecipazione sostenibile

“Se abbiamo una partecipazione in un’azienda tessile, vogliamo anche che i suoi prodotti non abbiano un impatto negativo sull’ambiente” dichiara Grange. Adidas è un leader sostenibile nel settore e, al suo Capital Markets Day di marzo, ha spiegato le innovazioni adottate per rendere i suoi prodotti più circolari e sostenibili, ponendo l’accento sull’obiettivo di produrre un 90% di articoli ecosostenibili entro il 2025 utilizzando una strategia a tre circuiti: del riciclo, della produzione circolare e della rigenerazione.
“Tutto questo ci sembra ottimo, ma abbiamo voluto verificare personalmente come la sostenibilità sia incorporata nel marketing dell’azienda e nei prodotti realizzati in fabbrica. Così, a più di un anno dalla nostra ultima visita, siamo tornati a ispezionare il flagship store Adidas in Oxford Street, a Londra” affermano dalla società. Si è potuto notare come Adidas abbia migliorato l’integrazione della sostenibilità nelle sue linee di prodotti, mettendo in evidenza, in tutti gli articoli in esposizione, i materiali riciclati. Tra questi, Primeblue, filato ad alte prestazioni realizzato con almeno il 50% di plastica oceanica Parley, e Primegreen, serie di materiali ad alte prestazioni realizzati con ingredienti riciclati, sono i materiali sostenibili che la società utilizza nei suoi prodotti.
Un importante servizio disponibile in negozio è lo “Sneaker services”, che permette ai clienti di aggiustare le proprie scarpe da ginnastica, evitando lo smaltimento precoce e inutile. Infine, un’area di investimento fondamentale per Adidas è rappresentata dal digitale, la cui integrazione con la sostenibilità è in mostra all’interno dello store londinese.
“Nel complesso, siamo andati via fiduciosi che l’impresa potrebbe realizzare la sua missione aziendale” conclude Grange.

Vuoi saperne di più sulle soluzioni e sulle opportunità migliori per te legate al tema esg?

Puoi richiedere gratuitamente un incontro con un consulente esperto per avere una risposta a tutte le tue esigenze di gestione e di protezione del tuo patrimonio e del tuo futuro.

Articoli correlati