Cile, Corea del Sud, Brasile: chi preferire tra gli emergenti?

Dopo un periodo complicato, i mercati emergenti potrebbero essere fonte di opportunità interessanti per il 2022. Ne hanno parlato gli esperti di Carmignac

Alcuni mercati emergenti potrebbero rimanere al riparo dalle conseguenze legate alla possibile stretta delle condizioni monetarie negli Stati Uniti. “Questi paesi hanno già avviato la loro stretta monetaria e quindi sono meno sensibili alla riduzione di liquidità che viene dagli Usa”. A evidenziarlo è Frédéric Leroux, Head of cross asset e fund manager di Carmignac, nel corso del Carmignac Annual Meeting 2022. Questo aspetto, sarebbe uno dei principali motivi che permetterà di rimanere positivi riguardo questi asset, dopo un 2021 non semplice.

Il campo di battaglia 2021

Gli esperti di Carmignac hanno definito l’universo dei mercati emergenti (Em) nel 2021 come “un campo di battaglia con molte vittime”. Una battaglia cominciata in realtà circa un decennio fa. “Sono dieci anni che i mercati emergenti registrano una marcata sottoperformance”, sottolinea Xavier Hovasse, Head of emerging equities e fund manager di Carmignac. Se guardiamo al paniere delle azioni globali, l’MSCI World index, notiamo che l’intera economia della Cina è meno pesata rispetto ad Apple (a dicembre 2021, rispettivamente con pesi del 2% circa contro il 4,7% della società di Cupertino). Questo, “nonostante la Cina rappresenti il 19% dell’economia mondiale”. Discorso analogo, aggiunge Hovasse, può esser fatto per l’India, che nell’indice globale ha un peso inferiore a quello della singola Tesla, mentre il Brasile è presente in quota minore rispetto a Mastercard.
In aggiunta, commenta Rose Ouahba, Head of fixed income e Fund manager di Carmignac, nel 2021 “alcuni paesi hanno dovuto affrontare il problema del deterioramento del debito estero per via delle strette monetarie”. Come mai, allora, gli investitori dovrebbero considerare questa asset class?

Opportunità mercati emergenti

Un ambiente inflattivo, in cui i tassi reali rimangono negativi nonostante prime avvisaglie di rialzo dei tassi, potrebbe essere favorevole per i mercati emergenti. “I paesi emergenti sono spesso produttori di materie prime, che si parli di energia o metalli, ma sono anche produttori di manifattura”, afferma Joseph Mouawad, Fund manager di Carmignac. “Se consideriamo un contesto in cui il prezzo di questi prodotti aumenta, ciò sarà vantaggioso per i paesi esportatori di prodotti, ovvero gli emergenti”.
Tra le opportunità per gli investitori, potrebbe esserci anche il mercato dei cambi. “Ci sono vari paesi che sono riusciti in modo molto credibile a gestire l’inflazione, facendo salire i tassi”, spiega Ouhaba. Le banche centrali di molti Me (tra cui Perù, Messico, Russia e Indonesia fra i primi), infatti, hanno già cominciato ad alzare i tassi, molto più velocemente di quanto fatto dalle controparti dei mercati sviluppati. “Quest’anno vedremo che ci saranno dei rendimenti di investimenti che riusciranno a far apprezzare le valute di vari paesi”.
In aggiunta, il sostegno di bilancio e la politica accomodante della Cina, in controtendenza rispetto al resto del mondo, potrebbe consentire di mantenere un buon livello di crescita, nonostante la stretta delle condizioni monetarie negli Usa.

Strategie emergenti e inflazione

Gli esperti di Carmignac si concentrano sui paesi che hanno fondamentali molto solidi, che possono godere di questa ondata inflattiva (con un livello di esportazioni orientate al rialzo) e che hanno già avviato delle strette monetarie precedentemente. Un esempio?
Il Cile, che ha conosciuto un po’ di volatilità l’anno scorso per via delle elezioni presidenziali e legislative e con un rischio politico che non valorizzato giustamente dagli investitori e dai mercati.
Un altro esempio è rappresentato dalla Corea, l’unico paese asiatico nel 2021 ad avviare una politica monetaria restrittiva (tre rialzi dei tassi), con un rating doppia e obbligazioni con dei tassi reali positivi. Il paese inoltre è sede di leader mondiali, per esempio, nel settore delle batterie.
Anche il Brasile, che ha sottoperformato tantissimo, adesso ha delle valutazioni molto interessanti.
In ogni caso, come ricordano gli esperti, la selettività è fondamentale nel mondo emergente. “Il core del nostro business sono proprio i tassi reali”, sottolinea Mouawad: “l’idea è quella di aumentare il potere d’acquisto appunto con tassi reali positivi”.

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