Torna l’eterna sfida value vs growth. Parola d’ordine: competitività

“Le categorie value e growth non sono necessariamente agli antipodi. Meglio trovare un giusto equilibrio”. Ne abbiamo parlato con gli esperti di Capital Group

“Durante la pandemia, ho disinvestito da azioni che avevano acquistato sempre più valore per lasciar spazio ad aree meno amate dal mercato, come l’energia e i viaggi”. Così Steve Watson, Gestore di portafoglio azionario di Capital Group. I titoli azionari value hanno infatti ricevuto un’iniezione di fiducia nel cosiddetto “vaccine day”, ovvero il 9 novembre 2020, quando è stato reso noto che era stato creato un vaccino efficace contro il coronavirus. Molti dei settori che durante la pandemia avevano sofferto di più, come compagnie aeree, turismo e immobiliare commerciale, hanno registrato un forte rimbalzo a seguito di questa notizia.
È dunque arrivato il momento di sostituire i titoli growth con quelli value in portafoglio?

Value o growth, cosa scegliere?

“Le categorie value e growth non sono necessariamente agli antipodi. Meglio trovare un giusto equilibrio dato che ci troviamo in uno scenario ricco di opportunità d’investimento sia in società che stanno crescendo rapidamente sia in tradizionali imprese cicliche”, spiega Martin Romo, Gestore di portafoglio azionario di Capital Group. La pandemia ha modificato i comportamenti dei consumatori, ma anche quelli delle imprese. Infatti, “i business tradizionali della vecchia economia e quelli digitali in rapida crescita stanno sfruttando la crisi sanitaria come un’opportunità per adattarsi utilizzando dati, tecnologie e analisi per costruire una posizione competitiva molto più solida” afferma Romo. Un esempio? Il gruppo multinazionale Mondelez, che fa capo a svariati famosi brand tra cui Oreo, Philadelphia, Sottilette e Toblerone, aveva speso “milioni di dollari” in spot pubblicitari televisivi; ora, dopo aver cambiato approccio ed essersi concentrato sull’advertising online, ha ottenuto un rendimento migliore del 25% rispetto agli annunci televisivi. Ha infatti scoperto che i suoi annunci di Google e Facebook funzionano particolarmente bene, generando rendimenti superiori del 40% rispetto a un qualsiasi altro avviso digitale, come riportato nel Wall Street Journal a marzo 2021.

Gli esperti sostengono dunque che i titoli value non escludano quelli growth e viceversa. “Il livello di ingresso in un mercato è molto importante” spiega Watson. “Mi piace acquistare le azioni quando sono sottoprezzate e in difficoltà, ma mi piace anche mantenerle a lungo per permettere al mercato di comprendere il loro vero valore. Di conseguenza, alcune delle mie scelte non appaiono oggi in controtendenza, ma lo sono state a tempo debito” conclude l’esperto.

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