Sempre più paesi nel cloud: nuove realtà e opportunità

La transizione verso il cloud ha permesso a diverse realtà di emergere e offrire servizi nuovi e innovativi. Diversi paesi nel mondo sembrano essersene accorti

Nella corsa all’adozione del cloud, gli Stati Uniti (Usa) sono in testa, ma il resto del mondo sta cercando di mettersi in pari. E la transizione accelera. Secondo i dati riportati nella Worldwide Public Cloud Services Spending Guide pubblicata dall’International data corporation (Idc) nel giugno 2021, nel 2025 la spesa pubblica per il cloud negli Usa potrebbe essere pari a circa 418 miliardi di dollari (erano 179 nel 2020). Una tendenza che ha portato all’ascesa dei produttori di software cloud start-up e che, secondo Julien Gaertner e David Penner, Analisti degli investimenti azionari in Capital Group, non sempre avviene a spese dei giganti legacy.

Meno competizione, più collaborazione

Il passaggio al cloud in atto ha permesso a una nuova generazione di aziende di offrire una gamma ampia di servizi alle piccole imprese e agli individui di tutto il mondo. Questa ascesa è stata permessa anche da aziende come Microsoft: il colosso tech, infatti, ha effettuato la transizione con il software Office e il servizio di infrastruttura cloud Azure. “Microsoft è unica nel suo genere in quanto ha costruito la propria serie durante la rivoluzione dei pc, per poi passare un po’ inosservata nel corso degli anni seguenti” afferma Penner. Proprio quando la società veniva considerata ormai un “dinosauro invecchiato”, nel 2014 è stato nominato Chief executive officer (Ceo) Satya Nadella. Con il Chief financial officer (Cfo), Amy Hood, ha promosso un cambiamento nella cultura della società: “Oggi avete un’azienda che ha deciso di trasferire i suoi prodotti legacy al cloud e ai servizi di abbonamento. E si sta trasformando nella più grande azienda SaaS (software as a service, ndr) al mondo”.
Grazie proprio ad aziende come Microsoft, sono potute emergere realtà nuove, come Shopify, creatore di strumenti di e-commerce, ma anche HubSpot, piattaforma di vendita e marketing, e Paycom, fornitore di buste paga e risorse umane.
“I clienti possono accedere ai siti Web di queste aziende e iniziare a operare lo stesso giorno in cui acquistano il servizio” afferma Penner. “Fornitori come questi non esistevano prima della transizione al modello cloud”.

Cloud: un processo globale

Gli Stati Uniti si sono fatti riconoscere fin dall’inizio come gli apripista della rivoluzione. Un primato che potrebbe proseguire nei prossimi anni, anche se il distacco rispetto agli altri paesi potrebbe ridursi. Un incremento dell’interesse nei confronti del cloud potrebbe infatti presto verificarsi in tutto il mondo. Dopo gli Usa, la Cina potrebbe aumentare la spesa pubblica fino a 81 miliardi di dollari entro il 2025 (da 19 nel 2020). Potrebbe invece ammontare a 37 miliardi di dollari la spesa di Germania e Regno Unito (che nel 2020 avevano speso, rispettivamente, 13 e 15 miliardi). più che raddoppiata anche la previsione di spesa del Giappone, che aumenterà da 12 a 27 miliardi di dollari.
“A mio avviso, siamo ancora nei primi stadi di questa transizione. Continuo a essere positivo sulle prospettive a lungo termine per il settore del software” conclude Gaertner.

Spesa pubblica per il cloud in tutto il mondo, miliardi di dollari (tassi di crescita annualizzati 2020-2025)
Fonte: IDC, Worldwide Public Cloud Services Spending Guide, dati a giugn0 2021

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