Pagamenti via smartphone: pronti a triplicare in quattro anni

Tra i segmenti in crescita accelerati dal Covid-19 rientrano i pagamenti via smartphone. Portafogli virtuali che stanno cambiando il modo in cui il consumatore si approccia all’acquisto, semplificando e velocizzando l’iter. Quali le prospettive future?

Quasi il triplo del dato attuale: nei prossimi anni, il valore dei pagamenti via mobile da $1,5 mila miliardi toccherà i $4,15 mila miliardi nel 2024, con un tasso di crescita composto annuo del 29% – stime aggiustate per gli impatti attesi di Covid-19 (dati Statista). Quello dei pagamenti ‘a portata di smartphone’ è un settore in rapida espansione ma “i livelli ancora bassi delle relative quote di mercato indicano che i pagamenti mediante dispositivi mobili hanno ancora un ampio margine di crescita”, riporta Capital Group nel suo Mid-year Outlook 2020.
Secondo una recente indagine condotta dal Politecnico di Milano, infatti, solo in Italia sono 3 milioni gli italiani ad utilizzare questa modalità, un dato che è triplicato nel corso dell’ultimo anno per un totale di €3,1 miliardi di transazioni nel 2019.

Cosa ne guida la crescita?

Smart working, educazione online, tempo libero: questi e altri i fattori che hanno incrementato esponenzialmente la domanda di servizi cloud, e-commerce e streaming nel 2020. “La risposta alla diffusione del Covid-19, ossia il restare a casa nel tentativo di contenere l’epidemia, ha accelerato questo potente trend di digitalizzazione del mondo”, commenta Mark Casey, gestore di Capital Group. “Servizi che già avevano mostrato la loro utilità sono diventati quasi essenziali in alcuni casi. Ad esempio, molte persone hanno dovuto ricorrere, per la prima volta nella loro vita, alla consegna della spesa a domicilio, mentre gli abbonamenti a Netflix hanno conosciuto una crescita senza precedenti”.
La paura del contagio poi, ha incrementato la diffusione dei servizi di pagamenti digitali tramite smartphone e wearable. Assenza di contatto, rapidità e sicurezza contribuiscono ad aumentare la popolarità dei servizi offerti, tra gli altri, da ApplePay, Google Wallet, Samsung Pay ma anche dall’italiana Satispay. Sistemi che funzionano perlopiù tramite tecnologia Nfc (Near field communication), Bluetooth o scanning di un Qr code che avvia il pagamento tramite una carta di credito o debito digitalizzata in precedenza e conservata nella memoria del proprio smartphone.

Da che parte del mondo stai?

Ma quali sono i Paesi in cui i consumatori utilizzano maggiormente questi servizi? Al primo posto – con poche sorprese – la Cina, con un tasso di penetrazione delle operazioni del portafoglio mobile’ del 35% (con $755,5 miliardi di transaction value). Poi India (30%, $11,6 miliardi), Usa (9%, $357,6 miliardi) e Uk (7%, $45,8 milardi). Ancora molta strada da fare per l’Italia, che si posiziona poco dopo l’India in quanto a valore delle transizioni con un totale di $10,4 miliardi. Tuttavia, i trend di crescita sono più che positivi a livello globale: da 15.7% del 2020, il tasso di penetrazione nei pagamenti da mobile aumenterà al 22.6% nel 2024 (stime Statista).

Qual è l’user tipo?

È maschio, Millennials, dal reddito basso: questo l’identikit di chi utilizza maggiormente i servizi di pagamento via smartphone. In quanto a genere, solo il 40% della quota totale è riservata alle donne. Non sorprendono le fasce d’età più interessate, con il 27.4% tra i 25 e i 24 anni, il 25.3% tra i 18 e i 24 anni, e solo il 2% tra i 55 e i 64 anni. Uno spaccato quasi equo interessa invece il reddito, con il 37% dal reddito basso, 32% medio e 31% alto.

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