Il ritorno dei repubblicani? Le elezioni 2022 preoccupano i mercati

Le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti vedono il redistribuirsi dei seggi occupati da democratici e dai repubblicani in Camera e in Senato. Quelle previste per il prossimo novembre potrebbero causare incertezza sui mercati

All’appuntamento mancano all’esattezza 335 giorni, tuttavia gli investitori potrebbero volersi preparare con un certo anticipo. L’evento atteso? Le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti d’America, in programma per l’8 novembre 2022. Nonostante “storicamente le elezioni abbiano scarso impatto sulla direzione a lungo termine dei mercato, esse tendono a causare una certa volatilità durante gli anni in cui avvengono” afferma Chris Buchbinder, Gestore di portafoglio azionario di Capital Group. Ecco cosa dovrebbero sapere gli investitori.

 

Democratici, una maggioranza risicata nel 2020

Dopo il faticoso testa a testa che ha visto protagonisti il Presidente uscente Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden, le elezioni del 2020 si erano concluse con la vittoria del secondo sul primo con la conquista di 306 seggi elettorali contro 232, superando la soglia necessaria alla vittoria di sole 36 unità. La maggioranza democratica si era tuttavia dimostrata risicata alla Camera, a 222-213 per gli asini (l’animale simbolo del partito), e assente al Senato, dato il pareggio a 50-50 seggi.

 

La popolarità del Presidente Biden è in calo

Tuttavia, con la ripresa della pandemia, il galoppare dell’inflazione e l’incertezza circa quanto raggiunto dall’amministrazione in carica (nonostante il passaggio di due leggi di centrale importanza come il pacchetto di stimoli contro il Covid-19 da 1,9 mila miliardi di dollari e quello sulle infrastrutture da 1,2 mila miliardi), la vittoria democratica alle elezioni di metà mandato potrebbe non essere così scontata. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Usa Today e la Suffolk University a inizio novembre, se le elezioni dovessero tenersi ora il 46% degli intervistati voterebbe per il candidato al congresso repubblicano, contro il 38% che si schiererebbe con quello democratico. Il tutto in un contesto in cui la popolarità stessa dell’esponente di spicco del partito, Joe Biden, è calata progressivamente a partire dallo scorso agosto: secondo i dati di Politico all’8 dicembre 2021, il 51,3% del campione disapprova il presidente in carica, contro il 42,5% degli intervistati che supporta il leader.
Qualora il partito repubblicano dovesse conquistarsi la maggioranza (al Senato in primis), per l’amministrazione Biden potrebbe essere più difficile portare a termine gli obiettivi prefissati, dato che le nuove normative potrebbero trovare più resistenza da parte degli elefanti in fase di discussione e approvazione.

 

Elezioni di metà mandato 2022, incertezza e volatilità

“Non credo che quest’anno sarà diverso in quanto a incertezza e volatilità causate dalle elezioni di metà mandato. Non mi aspetto che il risultato sarà un enorme driver per gli investimenti in un modo o nell’altro, tuttavia vi potrebbero essere alcuni ostacoli sulla strada e gli investitori dovrebbero prepararsi a una volatilità a breve termine durante tutto l’anno” aggiunge Buchbinder. A confermarlo, la serie storica che dal 1931 anni vede i titoli dell’indice Standard & Poore’s 500 avere rendimenti medi più bassi e una maggiore volatilità per i primi mesi degli anni delle elezioni di metà mandato, come evidenziato dal grafico.  “Dal momento che i risultati dei sondaggi diventano più prevedibili, questa tendenza spesso si inverte, e i mercati tendono a tornare alla loro normale traiettoria al rialzo. Ma si tratta solo di medie, quindi gli investitori non dovrebbero cercare di calcolare il momento esatto per entrare nel mercato” conclude l’esperto di Capital Group.

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