Il Giappone della ripresa: Pil, turisti ed elezioni

Il massiccio pacchetto di stimoli varato a novembre 2021 dovrebbe contribuire a un aumento sostanzioso del Prodotto interno lordo in Giappone. Ma i dubbi sulla crescita a lungo termine del paese del Sol Levante permangono

Più 5,6% sul Prodotto interno lordo (Pil). È questo l’impatto previsto del pacchetto di incentivi promosso dal Primo ministro Fumio Kishida poche settimane dopo la vittoria del partito al potere in Giappone nelle elezioni alla camera bassa, l’organo parlamentare dai maggiori poteri nel paese. “Il massiccio piano di stimoli, che ammonta a 55,700 miliardi di yen (circa 490 miliardi di dollari), rappresenta una manna per l’economia nipponica” affermano da Capital Group “specie considerando che il pacchetto finale raggiungerà probabilmente i 78,900 miliardi di yen (circa 684 miliardi di dollari)”.


Fonte: Capital Group, gennaio 2022.

I sussidi alle famiglie si tramuteranno in consumi?

Quali le principali voci di spesa del piano? In primis, aiuti finanziari alle famiglie a basso reddito, tra cui un assegno non ripetibile di 100,000 yen (878 dollari) ai figli minorenni nel caso in cui il genitore dallo stipendio più elevato non guadagni più di 84,300 dollari l’anno. Nonostante circa 9 famiglie su 10 rientrino in questi criteri, gli aiuti in denaro non hanno in passato sortito un effetto positivo sulla ripresa economica del paese, dato che, come riporta il New York Times, solo il 30% è stato speso nel breve termine mentre il restante 70% è andato a rimpinguare i risparmi bancari e non ad alimentare i consumi. Dall’iniziativa emerge tuttavia una seconda criticità: la pubblica amministrazione nel paese non sarebbe infatti capace di restituire all’ente che andrà ad elargire i sussidi una fotografia reale delle condizioni reddituali delle famiglie giapponesi, dato che la scarsità di strumenti di identificazione digitale rende difficile individuare quelle più colpite dalla pandemia.

Giappone, gli aiuti alle imprese

Altre misure all’interno del pacchetto comprendono aiuti in denaro alle piccole e medie imprese in difficoltà, volti specialmente ad affrontare l’aumento del costo dell’energia, tra i principali responsabili di un tiepido aumento dell’inflazione che in Giappone, rispetto alle principali economie mondiali, rimane testardamente bassa (a dicembre 2021allo 0,81% rispetto all’anno precedente, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo internazionale). Anche le problematiche legate alle catene di approvvigionamento dei semiconduttori dovrebbero trovare risposta grazie agli stimoli del governo, così come sono auspicati gli aumenti salariali.

Il ruolo centrale del turismo nell’economia nipponica

Ultimo ma non ultimo, il settore turistico. Tokyo sta infatti cercando di aumentare la quota di viaggiatori interni al paese, dato che al momento le frontiere rimangono ancora chiuse per i cittadini stranieri in seguito alla recente impennata dei contagi da Covid-19. “Nonostante i timori, in futuro potrebbero materializzarsi altri benefici economici quando il paese si riaprirà completamente ai visitatori internazionali, che nel 2019 avevano raggiunto la cifra record di 31,9 milioni, con un contributo al Pil nazionale pari a 359 miliardi di dollari proveniente dal settore dei viaggi e del turismo, secondo la Japan tourism agency” commentano da Capital Group.

Altri piani per il futuro: digitale e zero netto

“Nel lungo termine, tuttavia, non basteranno pacchetti di incentivi per riportare il paese su un percorso di crescita economica sostenibile” concludono dalla società. “Iniziative come quella finalizzata alla digitalizzazione delle aree rurali (che implementerà l’infrastruttura 5G e tecnologie come il telelavoro e la guida autonoma) e quella che punta alle energie pulite (che sarà decisiva nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di co2 del 46% entro il 2030, sulla via dello zero netto al 2050), potranno avere un impatto più duraturo sull’economia e sui mercati finanziari nazionali. Un deciso miglioramento dell’economia consentirebbe al primo ministro Kishida di vincere le elezioni alla camera alta nel luglio del 2022 ottenendo tre anni di governo senza elezioni: è questo il potenziale punto di inflessione da monitorare”.

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