Dagli asset digitali a quelli fisici: ecco perché è ora di cambiare

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Sebbene il mondo digitale abbia riscosso molto interesse di recente, forse è giunto il momento di tornare a guardare gli asset reali e fisici. Capital Group spiega perché e ne illustra le potenzialità

La digitalizzazione ha avuto un effetto rivoluzionario non solo sulle vite private, in cui si è ormai sempre connessi, ma anche sul mercato. “L’ultimo mercato rialzista era dominato dalle aziende tecnologiche che devono la loro fortuna alle risorse digitali, come i servizi online, le piattaforme di streaming, i motori di ricerca e i social media”, spiegano gli esperti di Capital Group. Ma ora, in un contesto di debolezza e volatilità, questo tipo di settore può ancora essere considerato vincente?

Non vi sono dubbi sul fatto che le aziende digitali continueranno a prendere campo: nel 2022 questo settore ha raggiunto un valore di 594,5miliardi di dollari statunitensi, ma la prospettiva è di arrivare a valere 1.759,4miliardi entro il 2028, secondo le stime di Bloomberg. Tuttavia, Jody Jonsson, equity portfolio manager di Capital Group, sottolinea come questa rapida crescita abbia offuscato parzialmente il resto del mercato, facendo quasi dimenticare che “non si può costruire una nuova economia dimenticandosi dei settori più tradizionali”. Tra questi un focus particolare meritano le materie prime e i produttori di beni fisici. Secondo l’esperta è, infatti, giunto il momento di allargare lo sguardo, tornando a focalizzarsi sulle risorse fisiche.

Alcuni potrebbero contestare che questo cambiamento di focus possa scontrarsi con le tematiche di sostenibilitàpotrebbe segnare la vittoria di alcune aziende tradizionali che stanno aiutando altre società ad essere più efficienti dal punto di vista energetico: ad esempio, i settori tradizionali legati al mondo dell’energia potrebbero cozzare ed essere estromesse con il passaggio alle fonti rinnovabili. “Al contrario – spiega Jonsson – questo potrebbe segnare la vittoria di alcune aziende tradizionali che stanno aiutando altre società ad essere più efficienti dal punto di vista energetico” attraverso, ad esempio, la costruzione di edifici intelligenti, di una migliore gestione energetica o di sistemi che riducano le emissioni di gas.

Il trend della sostenibilità, se ben sfruttato, ha un grande potenziale in molti settori, anche, e forse soprattutto, quelli legati ai materiali e alle risorse naturali.

Il consiglio per gli investitori non è quello di puntare unicamente nelle risorse fisiche, ma neppure solo in quelle digitali. L’importante è analizzare con attenzione le imprese e investire in quelle gestite in modo intelligente e flessibile, pronte anche per una rinascita che segua i nuovi ritmi di mercato.

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