Corporate bond: tornano attraenti, è ora di entrare?

Il periodo difficile di questa prima metà dell’anno ha reso le valutazioni delle obbligazioni societarie investment grade più convenienti, tanto da rappresentare un punto di ingresso interessante per gli investitori

Si dice che dopo una discesa è sempre una salita. Ebbene, potrebbe accadere proprio così per le obbligazioni societarie investment grade, che dopo una prima parte dell’anno decisamente negativa con un ribasso di oltre il 16% (dati in dollari aggiornati al 15 giugno), potrebbero risalire la china, dando qualche soddisfazione agli investitori. Ne è convinta Capital Group, guardando alle valutazioni attuali.

“A seguito della drastica rivalutazione, – afferma la società di gestione statunitense – ora esiste probabilmente un punto di ingresso molto più interessante per gli investitori nelle obbligazioni societarie investment grade”. In altre parole, ora potrebbe essere il momento giusto per entrare in questa asset class.

L’elevata inflazione, che ha toccato i livelli più alti degli ultimi decenni nelle economie sviluppate, e la politica monetaria più aggressiva da parte delle banche centrali, attuata proprio per contrastare la corsa dei prezzi, hanno determinato negli ultimi mesi un sell-off delle obbligazioni sensibili ai tassi di interesse, come le obbligazioni societarie investment grade, in un contesto reso già incerto dal conflitto russo-ucraino. Se si guarda però il bicchiere mezzo pieno, ecco che le valutazioni ora più convenienti appaiono anche più interessanti, offrendo un buono spunto per gli investitori. A questi livelli, infatti, secondo i dati storici raccolti da Capital Group, ci si potrebbe aspettare un rendimento totale potenzialmente più elevato nei prossimi anni: di oltre l’8% medio annuo in un orizzonte a due anni e a cinque anni.

(Il grafico mostra il rendimento prospettico medio a 2 e 5 anni (percentuale annua) >ottenuto in corrispondenza del rendimento iniziale al 15 giugno 2022)

Fonte: Capital Group

Soprattutto, considerando anche il fatto che le società rimangono generalmente in buone condizioni dal punto di vista dei fondamentali: “Continuano a mostrare ricavi e margini di profitto solidi nonostante un contesto di maggiore inflazione e di rallentamento della crescita”, sottolineano da Capital Group.

Certo, la strada lungo il percorso potrebbe rivelarsi un po’ accidentata, visto il contesto macro ancora incerto. Per questa ragione è bene rimanere cauti e procedere a piccoli passi. “E’ ancora giustificato un atteggiamento complessivamente prudente e leggermente difensivo. – conclude l’asset manager – Un’attenta selezione delle società e dei settori rimane fondamentale”.

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