Banche centrali: la liquidità è l’unica certezza

Banche centrali verso un atteggiamento accomodante e prudente a lungo termine, con buona pace per il mercato obbligazionario, stabilizzatosi dopo il forte shock di marzo grazie agli interventi di politica monetaria. Il futuro? E’ ancora (molto) liquido

Tagli dei tassi di interesse, acquisti obbligazionari, programmi di prestito e fornitura crescente di liquidità hanno contribuito ad evitare un ulteriore declino economico, registrato dall’economia a stelle e strisce attorno alla metà di marzo. “Tuttavia” hanno commentato gli esperti di Capital Group, “il temporaneo blocco dell’economia globale rappresenta un evento unico nel suo genere e la ripresa dell’economia richiederà tempo, ossia anni, non solo qualche trimestre”.
Alla luce di ciò e in un contesto caratterizzato da bassa crescita e inflazione sotto controllo, le condizioni accomodanti di politica monetaria tenderanno a perdurare a lungo.

Banche centrali, appuntamenti in agenda

Fatti salvi possibili annunci al di fuori delle ufficiali riunioni di politica monetaria, la Bce tornerà ad esprimersi sulla proprio forward guidance il prossimo 16 luglio; il 29 luglio sarà invece la volta della Federal Reserve, ultima riunione in calendario prima della pausa estiva.
Politiche di allentamento, unite alla precarietà dei listini hanno portato il rendimento dei principali titoli di Stato Governativi a testare nuovi minimi. Mentre il bund tedesco a dieci anni è arrivato a rendere il -0,8%, così il Treasury a stelle e strisce ha tastato i minimi storici in area 0,65%.

Certezza di liquidità e tassi bassi

Se si guarda ai futures sui Fed Fund -che rappresenta le aspettative degli operatori di mercato- il mercato sta attualmente scontando un livello del costo del denaro tra lo o e lo 0,25% fino al 2023 inoltrato. “Prevediamo che i bilanci di Banca Centrale Europea (Bce), Bank of Japan (BoJ) e Federal Reserve americana (Fed) raggiungano complessivamente la quota di 20.000–25.000 miliardi di dollari. È altresì probabile che seguiranno molti altri annunci di programmi di stimolo fiscale e di estensioni dei programmi in scadenza” fintantoché l’emergenza coronavirus non sarà rientrata e all’orizzonte non si profilerà l’introduzione di un vaccino efficace.

Mentre banche centrali e governi cercano di sostenere con ripetute immissioni di liquidità quelle società che non avrebbero avuto problemi di solvibilità se non fosse stato per il lockdown da pandemia, è bene prepararsi ad un periodo di potenziali utili aziendali in discesa e tassi di default in crescita.

“In questo contesto, riteniamo fondamentale mantenere un approccio diversificato con una forte attenzione alla ricerca fondamentale attiva”.

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