Resilienza finanziaria e pianificazione: il wealth management nel 2022

Rispetto al passato, i professionisti del wealth sono oggi chiamati ad adottare un approccio che tenga conto sia della situazione economica contingente, che delle trasformazioni sociali all’interno e all’esterno delle famiglie. Ne parliamo con Utmost International

Resilienza finanziaria è sinonimo di pianificazione, soprattutto nel contesto di un mercato scottato dall’incertezza. Come avviene in altri ambiti, anche la consulenza patrimoniale affronta oggi gli effetti legati alla pandemia e ad un contesto geopolitico straordinariamente complesso. La sfida principale consiste nella ricerca di un nuovo equilibrio che incroci una domanda di pianificazione e protezione sempre più sofisticata e complessa da parte dei risparmiatori, con un’offerta flessibile e reattiva rispetto al continuo mutare del contesto internazionale.

Comunicazione e cambiamento

“Al fine di comprendere come l’offerta di soluzioni finanziarie possa meglio rispondere alle nuove esigenze di pianificazione” spiega Ugo de Grenet, Head of Wealth Protection (Continental Europe) di Utmost International “occorre anzitutto osservare che, negli ultimi anni, molti processi di cambiamento hanno subito una forte accelerazione. La digitalizzazione, che sta ridisegnando la nostra quotidianità, sia in ambito privato che professionale, ne è un chiaro esempio”.
Accanto a ciò, l’esperienza della pandemia e le tensioni relative all’attuale crisi geopolitica stanno cambiando gli strumenti, le modalità e gli orizzonti temporali con cui gli individui pianificano le proprie scelte di vita. “In questo nuovo contesto, è opportuno saper comunicare in modo trasparente e chiaro, adeguando le informazioni fornite ai cambiamenti in atto e improntando la pianificazione finanziaria sul lungo periodo”.

Pianificazione familiare e coinvolgimento di figli e partner

Rispetto al passato, i professionisti sono oggi chiamati ad adottare un approccio che tenga conto sia della situazione economica contingente, che delle trasformazioni sociali all’interno e all’esterno delle famiglie. “In questi ultimi anni è diventato sempre più importante il coinvolgimento di figli e partner nelle strategie di pianificazione, così da garantire la continuità trans-generazionale nella preservazione e nella crescita della ricchezza” prosegue de Grenet. Inoltre, come evidenziano le analisi di Progeny Group, azienda di consulenza inglese specializzata nell’ambito del wealth management, le donne stanno assumendo un ruolo sempre più importante, anche nell’apporto di reddito all’interno della famiglia. Capita infatti sempre più spesso che siano le donne a trasferire patrimoni particolarmente ingenti alle generazioni future, e questo è anche dovuto al fatto che le donne tendono a sopravvivere agli uomini, con un’aspettativa di vita media di circa quattro o cinque anni superiore. “Coinvolgere la famiglia vuol dire pianificare in un’ottica costruttiva e di lungo periodo”.

Consulenza sostenibile e attenta alla gestione del rischio

Anche la scelta delle asset class dovrà essere in grado di coniugare rendimento, sicurezza e crescente attenzione verso tematiche legate alla sostenibilità. “Sebbene sui mercati si siano susseguite fasi di crescente incertezza nel corso degli ultimi due anni” aggiunge Stefano Cortoni, Strategic Account Manager di Utmost International, “ciò non ha comunque rallentato la crescita all’interno dei portafogli gestiti della componente Esg (Ambientale, sociale e di governance), considerata la componente più adatta ad affrontare le sfide presenti e future”.

Un’efficace pianificazione patrimoniale dovrà avvalersi di un’attività di analisi e gestione dei rischi sempre più approfondita, non solo per quel che concerne la componente di natura prettamente finanziaria e legale, ma anche nell’ambito del risk management, che valuta il patrimonio e la famiglia nel loro complesso “dando il giusto peso sia all’attività di prevenzione che alla componente assicurativa”.

Parola d’ordine 2022: flessibilità

Dinnanzi a un futuro prossimo foriero tanto di insicurezza quanto di opportunità, la consulenza patrimoniale dovrà fare della flessibilità la caratteristica principe delle proprie strategie. La sfida per i consulenti sarà fornire ai propri clienti certezza e tranquillità nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo. “Lo strumento della polizza vita permette al cliente di agevolare l’attività di pianificazione finanziaria, beneficiare della soluzione della portabilità, in caso di trasferimento all’estero del contraente di polizza, e facilitare la trasmissione del patrimonio in modo controllato” conclude Cortoni.

Le polizze vita di tipo unit-linked offrono la possibilità di beneficiare delle caratteristiche tipiche della soluzione assicurativa, investendo al tempo stesso il capitale in un fondo interno la cui gestione è delegata ad un gestore di fiducia del cliente.

 

 

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