Private Insurance: come valutare la solidità patrimoniale delle compagnie vita

In un contesto finanziario sempre più complesso e soggetto a scosse esterne spesso imprevedibili (Covid o crisi in Ucraina, per menzionarne solo alcune) avere la certezza che la compagnia assicurativa sia robusta e solida nel tempo è essenziale ed è la base di partenza prima di qualsiasi altra valutazione

Indice di solvibilità, fondi propri, riserve tecniche e attivi: sono questi alcuni degli indicatori che si possono analizzare per valutare la solidità patrimoniale della compagnia a cui si decide di affidare i propri risparmi. Scegliere – o nel caso dei consulenti, suggerire – una società finanziariamente solida, che sia in grado di mantenere gli impegni presi negli anni successivi alla sottoscrizione, è un processo che non si può lasciare al caso, e deve piuttosto essere il risultato di analisi su fatti, numeri e parametri precisi.

Clienti e consulenti alla ricerca di indizi, in un mercato sempre più trasparente ma anche notevolmente complesso, possono trovare nella Relazione annuale su solvibilità e condizione finanziaria delle compagnie assicurative (di seguito Scfr, Solvency and financial condition report) una fonte di informazioni pubblica molto importante. Un termometro sullo stato di salute della compagnia assicurativa.

La Relazione annuale su solvibilità e condizione finanziaria (Sfcr) 

Nata con lo scopo di soddisfare gli obblighi di trasparenza imposti dalla direttiva Solvency II, la Scfr deve essere predisposta da tutte le compagnie stabilite nei paesi Ue/See, incluse Irlanda e Lussemburgo, e rappresenta un punto di partenza importante e facilmente accessibile. È disponibile per consultazione nel sito web di ogni compagnia; il formato è standard, ma ogni società può personalizzare il documento, che in alcuni casi può arrivare anche a 200 pagine fitte di informazioni.

Come orientarsi dunque all’interno del documento per farsi un’idea precisa dell’affidabilità di una compagnia assicurativa? Senza dubbio la struttura standardizzata del documento è di grande aiuto in quanto permette di confrontare i contenuti delle relazioni annuali di diverse compagnie e di analizzarne agevolmente le differenze. Dopo una breve sintesi iniziale che tocca i punti salienti della compagnia, la relazione si sviluppa attraverso le sue cinque sezioni principali

A. Attività e Risultati 

B. Sistema di Governance

C. Profilo di Rischio 

D. Valutazione ai fini di Solvibilità

E. Gestione del Capital

Il tutto si conclude con un allegato dettagliato contenente il bilancio della società e altri dati finanziari. Data l’enorme quantità di informazioni rilevanti che la Scfr fornisce sulla società, è necessario dunque identificare alcuni punti chiave da tenere in debita considerazione.

1 Attività e risultati

La sezione A della Scfr illustra il risultato di esercizio (performance) dell’anno solare precedente. Qui si possono trovare osservazioni e commenti sull’esercizio appena concluso e i dati ufficiali sulla raccolta lorda dei premi e sugli attivi in gestione (Assets under management, Aum) della compagnia, da cui è possibile evincere se premi e Aum sono in crescita, stabili o in calo. Questa sezione riporta altresì profitti e perdite della società in base agli Ifrs (International financial reporting standard) ed indica i prodotti assicurativi e i mercati da cui sono stati generati. Descrive inoltre tutti gli eventi significativi che hanno avuto un impatto sulla performance della società nell’anno precedente, come ad esempio l’ingresso o l’uscita dai mercati, il lancio di nuovi prodotti, le fusioni e le acquisizioni intraprese.


2. Struttura societaria

Azionisti di riferimento, partecipate e controllate sono altresì riportate nella sezione A, che descrive l’assetto societario della compagnia assicurativa e per ogni controllata indica la quota percentuale di controllo. La sezione contiene inoltre una breve descrizione delle controllate e delle rispettive aree di attività. Gli accordi finanziari relativi alla struttura societaria sono invece riportati nelle sezioni D ed E, che contengono altresì informazioni sulla struttura del debito societario, inclusa l’identificazione del soggetto che ha contratto il debito, e su eventuali accordi di riassicurazione.

3. Requisito patrimoniale di solvibilità (Solvency capital requirement o Scr Ratio) e fondi propri

Si tratta di un parametro chiave: le compagnie di assicurazione devono detenere un margine di solvibilità, o riserva, costituito da fondi propri per garantire che le proprie attività siano sufficienti a coprire gli obblighi nei confronti dei propri clienti. Il requisito patrimoniale di solvibilità copre le attività esistenti e le nuove attività previste nel corso dei successivi 12 mesi ed è obbligatorio che venga calcolato e pubblicato almeno una volta all’anno. Per semplificare, si tratta del criterio che permette di valutare il livello di sicurezza e stabilità dell’azienda: più è alto il margine, più potrà considerarsi sicura la compagnia. Senza entrare troppo nel dettaglio, il Scr Ratio viene calcolato utilizzando i fondi propri della compagnia che sono indicati nella sezione E. La normativa applicabile, divenuta sempre più stringente nel corso degli anni, prescrive in modo preciso e dettagliato le tipologie di fondi ammissibili per il calcolo.

Da un punto di vista normativo, il livello minimo di SCR Ratio è pari al 100%. Il valore è stato predisposto nell’ottica di consentire ad una compagnia assicurativa di resistere allo stress di eventi limite con una probabilità di accadimento molto bassa (una volta ogni 200 anni). Le compagnie vita che operano in Italia in regime di Libera prestazione di servizi (Lps) vantano indici di solvibilità compresi tra il 130% e il 190%, tutte quindi significativamente al di sopra dei rispettivi requisiti patrimoniali minimi. “Gli intermediari e i clienti trovano nel Solvency Ratio una bussola precisa per potersi orientare e poter valutare la forza di una compagnia”, sottolinea Stefano Cortoni, Strategic account manager di Utmost PanEurope, gruppo assicurativo specializzato in soluzioni unit-linked ed operante in Italia in Lps. “Con oltre 76 miliardi di masse gestite e un indice di solvibilità al 177%, Utmost si posiziona nella parte alta della forchetta tra i principali operatori del mercato” riportano i dati della compagnia al 31 dicembre del 2021.

Da quanto descritto emerge dunque chiaramente che la Sfcr contiene molte informazioni significative, che possono agevolare i processi di due diligence dei consulenti. Inoltre, al di là della valutazione della solidità finanziaria e della governance della compagnia, il documento può essere utilizzato come base di confronto tra consulenti e compagnie per affrontare temi importanti quali la modalità di gestione della società e il livello di tutela dei clienti.

Naturalmente vi sono anche altre fonti di informazioni cui consulenti e clienti possono appoggiarsi nella loro due diligence delle compagnie assicurative. Crescente attenzione viene, ad esempio, riposta sul rating finanziario emesso dalle principali agenzie di rating. “Un rating indipendente non lascia spazio a dubbi” dice Ugo de Grenet, Head of high net wealth, Europe and LatAm della compagnia d’assicurazione, sottolineando che “Utmost ha un rating A da parte di Fitch, con outlook stabile”. Inoltre ricorda che: “poichè molti clienti utilizzano le polizze come collaterale per i prestiti, è importante affidarsi a una compagnia con un rating alto che rassicuri i creditori e al contempo permetta ai clienti di beneficare di condizioni di prestito più vantaggiose“.

La prova che una compagnia sia solida e affidabile si ottiene quindi da una serie di indizi disponibili in tempo reale sui diversi portali delle società e delle agenzie di rating. Ricercare, confrontare e scegliere senza lasciare niente al caso è un passaggio obbligato per poter prendere decisioni informate.

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