Polizze unit linked, ecco i vantaggi per le aziende

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Conosciute principalmente come strumenti per la gestione del patrimonio delle persone fisiche, le polizze vita unit linked possono anche essere utilizzate a vantaggio di imprese e aziende familiari. Gli esperti di Utmost PanEurope spiegano i loro principali impieghi

Le polizze vita di private insurance sono uno strumento noto all’interno del wealth management, soprattutto in tema tutela e pianificazione patrimoniale per la clientela UHNW e HNW. Meno conosciuti sono però i vantaggi che la polizza può apportare anche alle persone giuridiche quali per esempio aziende operative e holding finanziarie. Grazie infatti alla sua natura di contratto tra parti, alla versatilità della sua struttura e ai notevoli benefici fiscali e amministrativo-contabili che possono generare, le polizze vita unit linked stanno riscontrando sempre più successo anche tra le imprese. Ce ne parla Stefano Cortoni, strategic account manager di Utmost.

Dal punto di vista giuridico, la polizza vita unit linked di private insurance è un contratto di assicurazione sulla vita la cui prestazione è collegata al valore delle quote di un fondo interno dedicato che viene gestito da uno o più asset manager delegati dalla compagnia assicurativa. “Quando a utilizzarla è una società soggetta al pagamento dell’IRES – spiega Cortoni – l’impresa è sia contraente che beneficiaria, mentre l’assicurato è solitamente una persona fisica legata alla società. Al verificarsi dell’evento morte o nel caso in cui l’azienda decida di terminare il contratto e riscattare il capitale, il suo valore risulterà pari al NAV delle quote che compongono il fondo interno dedicato in cui è stato investito”. Infine, i relativi oneri fiscali verranno calcolati sull’ammontare così definito e la tassazione, a seconda dei principi contabili adottati dalla società contraente, può essere differita al solo momento del riscatto del capitale assicurato; quanto all’imposta di bollo, la compagnia applica l’aliquota dello 0,2%, con un cap fissato a 14.000 euro.

Investimento finanziario

Un primo modo in cui la persona giuridica può utilizzare la polizza unit linked di private insurance è come investimento finanziario tel quel: accantonando il capitale in polizza, infatti, la società può ottimizzare un’eventuale liquidità in eccesso e diversificare al contempo il suo patrimonio affindandone la gestione ad uno o se richiesto a più gestori patrimoniali. Quanto alla struttura del contratto, vengono di regola individuati più assicurati e si ricorre all’opzione “ultimo decesso”. Facendo ciò, la liquidazione caso morte della polizza avviene solo con la morte dell’ultimo assicurato, slegando così la polizza dall’evento umano e permettendo a essa di sviluppare nel tempo l’investimento iniziale.

Ma non è tutto. “Grazie alla polizza, la società potrà infatti conseguire una serie di vantaggi nella gestione della propria tesoreria derivanti dalla flessibilità nella scelta dei sottostanti, per i quali non vi è limite di tipologia, e che può essere modificata nel tempo secondo il bisogno dell’azienda”, aggiunge l’esperto. Un secondo vantaggio è dato dal fatto che “il capitale assicurato può essere incrementato con versamenti aggiuntivi e riscattato parzialmente o integralmente in qualsiasi momento e a seconda delle necessità”.

Ma i vantaggi non sono solo relegati ad una gestione efficiente della tesoreria, in quanto si aggiungono anche quelli dal punto di vista amministrativo-contabile. “Con la polizza unit linked si sottoscrive un unico strumento finanziario e questo comporta che in bilancio sarà iscritta come un titolo unico tra le immobilizzazioni finanziarie nello stato patrimoniale”. Le vicende dei sottostanti, infatti, “pur concorrendo a formare il NAV della polizza, non necessitano di essere contabilizzate separatamente. Questo significa un risparmio importante in termini di costi di tenuta dei libri, riduzione del rischio di commettere errori e incappare in contenziosi con il fisco e, infine, maggiore privacy sulle linee d’investimento”, continua Cortoni.

Infine, rispetto ad altre forme di investimento, la polizza unit linked permette alla società di godere delle condizioni di investimento proprie della compagnia assicurativa, ossia quelle riservate agli investitori istituzionali, risparmiando così su diverse voci di costo, come le commissioni. “Infine Utmost, quando contraente e beneficiario di polizza è un soggetto passivo IRES non agisce da sostituto di imposta ed è esente dall’imposta sulle riserve matematiche che grava sulle compagnie assicurative: ciò si traduce in un minor costo per la nostra struttura e, di conseguenza, per i nostri clienti”.

Tutela del Key Man

Un secondo impiego della polizza unit linked di private insurance, di natura più squisitamente assicurativa, è quello di strumento di tutela in caso di perdita del cosiddetto key man. “In questo caso – precisano da Utmost – la polizza viene costruita a partire dalla figura dell’assicurato, ossia una figura che ricopre un ruolo chiave all’interno dell’azienda o che rappresenta per essa un ‘asset’ di particolare valore”. Attraverso la polizza, la società ha la possibiltà di attivare diverse coperture assicurative e accantona del capitale che riscatterà in caso di morte o fuoriuscita del key man dall’azienda: questa strategia consente alla società di coprire i costi che derivano da tali eventi, come quelli legati al rallentamento/aggravamento dell’attività aziendale.

Se stipulata con finalità ‘key man’, la polizza presenta una differenza, rispetto alla polizza con finalità di puro investimento, anche dal punto di vista del trattamento contabile e fiscale. “In questo caso il premio versato alla compagnia viene contabilizzato come una voce di costo in conto economico. Al momento del riscatto, l’ammontare riconosciuto alla società verrà invece indicato come una sopravvenienza attiva e come tale sarà considerata ai fini impositivi.

Infine, anche per le polizze ‘key man’ valgono le caratteristiche e i vantaggi precedentemente individuati per le polizze stipulate con finalità di investimento”.

“Siamo convinti che anche nel wealth management debba essere utilizzato un approccio olistico che superi le tradizionali categorie patrimoniali di tipo personale, familiare e aziendale. Il private insurance, e in particolare lo strumento delle polizze unit linked, può aiutare i consulenti ad assistere i propri clienti a 360° e a rispondere con efficienza e flessibilità alle loro differenti esigenze” conclude Cortoni.

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