Il tessuto imprenditoriale italiano è pieno di iniziative e formidabili idee. La parte amministrativa però è un vero tallone d’Achille per l’imprenditore poiché spesso gli sottrae il tempo che dovrebbe dedicare alla sua attività caratteristica per le incombenze necessarie per gestire i rapporti con le banche, con i fornitori, con i clienti che non pagano etc.
Qual è, allora, la soluzione per l’imprenditore che vuole aumentare il tempo da dedicare alla gestione del suo core business? Una è senz’altro quella di affidarsi ad un consulente finanziario specializzato nella gestione della tesoreria aziendale per mettere a profitto risorse che sono già all’interno di un’azienda. Come? Ecco i primi tre suggerimenti pratici:
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Creare uno scadenzario per i pagamenti: si può utilizzare un file tipo agenda per segnare le scadenze delle fatture verso i fornitori con riba a scadenza a 30, 60, 90 giorni; lo stesso si può fare per pagamenti di utenze, scadenze iva e altri tributi. Non importa se non si hanno i valori esatti è sufficiente che siano verosimili.
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Creare uno scadenzario per gli incassi: si può fare la stessa cosa con gli incassi utilizzando colori diversi in base alla certezza dell’incasso degli stessi per avere subito un colpo d’occhio sulla situazione.
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Controllare le condizioni bancarie: con cadenza annuale è opportuno controllare la situazione esistente per capire quali azioni intraprendere per ridurre i costi. Ad esempio se ridiscuterle con la propria banca o cambiare istituto di credito.
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Un caso concreto: quando la cattiva gestione dei pagamenti mette a rischio la reputazione
Possono sembrare dei consigli banali ma un esempio concreto può farne capire i vantaggi: qualche anno fa mi sono trovata ad affiancare un’azienda a conduzione familiare che aveva una gestione confusa dei fornitori. I ritardi nei pagamenti le avevano fatto guadagnare una cattiva nomea nel settore al punto da essere considerata vicina al fallimento.
L’intervento come consulente è stato quello di organizzare insieme alla società un’esatta ricognizione di tutti i crediti e i debiti della società, sollecitando telefonicamente i clienti in ritardo con i pagamenti in modo da accelerare gli incassi. Sono stati contattati anche i fornitori per spiegare i ritardi nei pagamenti e fare capire quali erano le effettive difficoltà dell’azienda. Dopo circa due anni il livello d’indebitamento dell’azienda è nettamente sceso, il lavoro è cambiato e soprattutto il clima in azienda è migliorato.
Al raggiungimento di questi risultati ha contribuito l’integrazione tra il consulente finanziario e il suo team con gli altri professionisti che supportano l’imprenditore, in modo da portare avanti insieme una pianificazione corretta.
Infine gli incentivi alla redazione dei piani aziendali permettono al consulente con esperienza di dare un contributo importante per tutelare al massimo i patrimoni già esistenti e creare nuove risorse per consentire all’azienda di affrontare gli eventi ordinari (scadenze e pagamenti, pensionamento del personale…) e straordinari (nuovi investimenti, nuovi progetti o mercati, passaggio generazionale…) che possono capitare nel corso della vita aziendale.